Norrito: “Deludente, scandaloso, inconcludente, disarmante, schizofrenico, ondivago, irrisolto”. Gli aggettivi per questo Palermo”

Come sottolinea Massimo Norrito nella sua dura analisi su Repubblica Palermo oggi in edicola, il Palermo vive una delle stagioni più deludenti degli ultimi anni, avvicinandosi al giro di boa del campionato con un distacco di ben 16 punti dalla vetta e con prestazioni che continuano a tradire le aspettative.

La sconfitta contro la Carrarese è l’ultimo capitolo di una serie di prove indecenti che hanno lasciato tifosi e osservatori con un senso di amarezza e rassegnazione. Nonostante alcuni spiragli di ottimismo, come la vittoria contro lo Spezia, la squadra è tornata a mostrare i limiti strutturali e caratteriali che ne stanno compromettendo il percorso.

Norrito punta il dito contro l’assenza di continuità nelle prestazioni, l’atteggiamento avulso e disinteressato di alcuni giocatori e le difficoltà dell’allenatore Dionisi nel trovare una soluzione tattica efficace. Un lungo elenco di “inammissibili”, dalle disattenzioni difensive alla mancanza di incisività degli attaccanti, dipinge un quadro impietoso.

“Vi prego, mettetevi nei miei panni”

Ho esaurito gli aggettivi negativi per raccontare questa stagione del Palermo. E anche se, come all’indomani del successo sullo Spezia, la squadra aveva autorizzato uno spiraglio di ottimismo, subito dopo è arrivata un’altra prova indecente come quella contro la Carrarese. E così gli aggettivi negativi nei confronti di questo Palermo sono andati esauriti come gli articoli più convenienti durante il Black Friday. Deludente, scandaloso, inconcludente, disarmante, schizofrenico, ondivago, irrisolto. Potremmo andare avanti chissà con quanti altri aggettivi, ma alla fine sarebbero tutti sinonimi che condensano il giudizio negativo su questo Palermo che si avvicina al giro di boa del campionato con sedici (sì, avete capito bene, sedici) punti di distacco dalla prima, tredici dalla seconda, dodici dalla terza.

Che pena, che dispiacere. Lo stesso che devono avere provato i tifosi del Palermo all’ennesimo tradimento arrivato sotto il diluvio di Carrara. Loro, sugli spalti, colati sino alle mutande. La squadra, in campo, con le maglie intonse. Verrebbe da prendere un altro aggettivo in prestito, ma questa volta può essere un sinonimo: vergogna. La vergogna che dovrebbero provare i giocatori rosanero e che invece sembra non scalfirli. Anzi, ogni volta a fine gara ci propinano il solito compitino mandato a memoria: ci manca continuità, siamo stati sfortunati, il nostro campionato non è finito.

L’unica verità tra un mare di bugie è che alla squadra manca continuità. Per essere più esatti, le manca la continuità nelle cose positive, perché in negativo questo Palermo va avanti così dall’inizio del campionato e, purtroppo, ormai non è una novità. E allora, visto che ogni volta ci sentiamo dire le stesse cose ciclostilate che rappresentano un’offesa all’intelligenza del giornalista che le raccoglie e del tifoso che se le sente raccontare, perché non fate un bel silenzio stampa?

Lo so, è strano detto da un giornalista, ma i giornalisti (almeno quelli bravi) riescono a fare questo mestiere senza sentire le solite filastrocche pre o post gara. Facciamo così: tornate a parlare quando le cose andranno meglio. Se andranno meglio. Anche se, peggio di così non possono andare.

Perché, solo per restare all’ultima partita, è inammissibile perdere in quel modo contro la neopromossa Carrarese. È inammissibile prendere gol in quel modo. È inammissibile non tirare mai nello specchio della porta. È inammissibile che gli attaccanti centrali del Palermo facciano quelle figuracce e abbiano sin qui segnato tre gol in tre. È inammissibile che la difesa rosanero continui a fare gli svarioni che sono diventati un vero marchio di fabbrica.

È inammissibile che giocatori dall’ottimo stipendio, più o meno quello dell’intera rosa della Carrarese, giochino quasi infastiditi, avulsi, disinteressati. È inammissibile che in questa squadra manchi un leader. È inammissibile che alla sedicesima giornata di campionato Dionisi non abbia ancora trovato il bandolo della matassa, perché sarà vero che le colpe non sono solo dell’allenatore, ma è certamente vero che l’allenatore che manda in campo questa squadra ha le colpe maggiori.

Non ci resta che il mercato di gennaio: non per andare in A direttamente e probabilmente nemmeno attraverso i play-off, ma per finire in maniera dignitosa questo campionato così deludente.