“Non tutti i morti per covid avevano patologie pregresse”: il figlio di uno di loro replica all’Asp di Siracusa
“Pur condividendo la gioia per le dimissioni di un paziente guarito dal Covid, non comprendo assolutamente oltre la forma anche la sostanza di parte del suo discorso soprattutto dove la dott.ssa afferma: “abbiamo avuto diversi decessi ma… di persone che avevano altre comorbidità molto gravi “preesistenti”. Questa affermazione, oltre ad essere irrispettosa perchè lascia chiaramente intendere che i decessi hanno riguardato pazienti che, essendo affetti da altre patologie gravi, probabilmente sarebbero morti lo stesso, è soprattutto falsa. La dott.ssa Franco ha “dimenticato” che non più tardi di 10 giorni fa, esattamente il 14/4, è deceduto mio padre che il 27 marzo era stato ricoverato al pronto soccorso e il 28 marzo proprio nel suo reparto senza soffrire di alcuna patologia pregressa, ma solamente con febbre e tampone positivo. Mio padre è entrato in quel reparto con i suoi piedi e sulle sue gambe, senza accusare alcun altro sintomo: non aveva difficoltà respiratorie, non tossiva e non aveva perso gusto ed olfatto. Aveva solo una febbre persistente da 3 giorni, trattata con Tachipirina. Mio padre è stato ricoverato nel reparto diretto dalla dr.ssa Franco per 10 giorni e sottoposto agli esami diagnostici ed alle terapie farmacologiche decise dai sanitari di quel reparto ma le sue condizioni, invece di migliorare, sono tragicamente peggiorate fino a determinare il trasferimento nel reparto di terapia intensiva dove non sono riusciti a salvarlo. Mio padre avrebbe compiuto 73 anni il 17 aprile e, ripeto, non soffriva di nulla! Sentire la stessa dottoressa che, in quanto facente funzioni di primario del reparto malattie infettive, in cui era ricoverato mio padre, era la principale responsabile della sua salute e della scelta della terapia da seguire, enfatizzare la guarigione di un paziente tralasciando il caso (inspiegabile) di mio padre e probabilmente di tanti altri pazienti deceduti senza alcuna patologia pregressa in un bel video spot, trasmesso su tutte le testate giornalistiche siracusane e su youtube, è semplicemente inaccettabile, assurdo ed irrispettoso. Con questa intervista mio padre è morto per la seconda volta. La dr.ssa Franco dovrebbe spiegare, piuttosto, perché mio padre è stato sottoposto a determinati accertamenti e non ad altri, perché gli è stata somministrata una determinata terapia farmacologica e non altra, perché si è insistito per 10 lunghissimi giorni con una terapia che non portava alcun miglioramento delle condizioni di salute di mio padre che peggioravano giorno dopo giorno… È una bruttissima pagina di una tragica vicenda che ha colpito la mia famiglia che non meritavamo affatto di vivere. Caro papà, a discapito di chi non ha interesse a ricordare bene e preferisce godere del suo momento di falsa celebrità mediatica, noi ricorderemo sempre i tuoi insegnamenti, la tua bontà d’animo e ogni istante di questi eterni e tragici 18 giorni di inferno. Ti voglio bene papà”. Questa la lettera di risposta di Simone Isabella, figlio di uno dei deceduti per Coronavirus, alla dottoressa Franco dell’Asp. La lettera è stata riportata da “Siracusanews.it”.