L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Nikolaou e riporta un’intervista a Bucchi in merito al calciatore.
Era la stagione 2019/20 e nell’Empoli, dove giocava Nikolaou, l’allenatore era Cristian Bucchi. Il tecnico romano conosce bene il difensore greco, così come uno degli obiettivi principali di De Sanctis, Mazzitelli, che il Frosinone per ora non vuole cedere.
Bucchi, che tipo è Nikolaou? «È un ragazzo eccezionale, molto in gamba. Un grande lavoratore e un leader sempre positivo. Ha sempre voglia di crescere e migliorarsi. Io l’ho allenato all’inizio della sua esperienza in Italia. Aveva una grande voglia di imparare e migliorarsi, dimostrando umiltà e serietà nel lavoro».
E da un punto di vista tecnico-tattico? «Ha una fisicità notevole, che sfrutta al meglio nella fase difensiva. È bravo nei duelli, forte di testa e ha un ottimo tempismo. Inoltre, è molto dotato tecnicamente, un giocatore ideale per la costruzione del gioco e il possesso palla. Il Palermo ha fatto un grande acquisto, come dimostrato dai suoi anni in Serie A: non giochi in A se non hai qualità importanti»
Un obiettivo del Palermo per il centrocampo è Mazzitelli. Perché il Palermo lo corteggia così tanto? «Mazzitelli ha avuto una formazione importante nella Roma. Ha iniziato a Brescia come mediano in un centrocampo a due, grazie alla sua struttura fisica e qualità. Poi a Sassuolo e Genova ha giocato più come mezzala, ruolo in cui ha eccelso anche con me. Ha grandi capacità di inserimento, un buon tiro, struttura e qualità. È un centrocampista completo che può giocare in ogni ruolo del centrocampo e ha molta esperienza».
Qual è il futuro di Bucchi? «Ho avuto molte conversazioni negli ultimi mesi, alcune non si sono concretizzate perché le società hanno fatto altre scelte. Mi è dispiaciuto per una in particolare, perché pensavo potesse essere un percorso perfetto. In un’altra occasione, invece, sono stato io a fare un passo indietro perché non vedevo i presupposti per fare bene. Al di là dell’accordo economico, c’erano troppe differenze tra le richieste della società e le mie idee. Se non sono convinto di un’avventura, è meglio non accettare. È sempre preferibile partire con i giusti presupposti».