Niente colpi né addii strappalacrime, ma le rivoluzioni invernali non portano fortuna al Palermo…

Alle ore 23 di ieri si è chiusa ufficialmente la sessione invernale del calciomercato. Giochi finiti dunque, almeno fino all’estate. Niente addii strappalacrime, niente grandi colpi o “nomi importanti” in entrata, il club di viale del Fante ha infatti messo a segno pochi acquisti precisi e mirati, confermando di fatto la rosa della prima parte della stagione. A continuare a lottare per la salvezza, sotto la guida del duo SchelottoTedesco, saranno gli stessi di inizio campionato. O almeno in grandissima parte.

La società rosanero, con a capo il presidente Maurizio Zamparini, è rimasta fedele alla propria politica puntando su giovani dalle belle speranze, vedi il rientro dal prestito di Bentivegna. Oppure ancora Cristante, il “nuovo Cavani” Balogh e Posavec su tutti, con uno sguardo al prossimo campionato chiamato Nestorovski. Sono soprattutto questi ultimi tre le vere scommesse del patron friulano, ma l’impressione è che tanto i tifosi quanto gli addetti ai lavori dovranno aspettare ancora un po’ per scoprirli. Niente da fare, invece, per il vice-Lazaar. Il club di viale del Fante non è riuscito a chiudere per Milic, ciò vuol dire che il numero 7 rosanero sarà costretto ancor di più a fare gli straordinari e non potrà permettersi acciacchi.

“Colpo” low cost, invece, al centro del campo, dove al congedo di Ballardini è seguito il reintegro dell’esperto Maresca precedentemente escluso dal progetto tecnico. Sorte diversa quella toccata a Rigoni, Daprelà ed El Kaoutari, congedati in realtà ancora prima che iniziasse ufficialmente il mercato di riparazione: Genoa, Carpi e Reims ringraziano. Ringraziano anche i tifosi del Palermo, che per almeno altri quattro mesi potranno continuare ad apprezzare le magie del “Mudo” e le giocate dei due svedesi in maglia rosanero. Il club di viale del Fante ha infatti respinto i vari assalti su Vazquez, Hiljemark e Quaison.

Ed infine l’acquisto di Cionek per le seconde linee, la rescissione di Bolzoni, la fine del prestito di Colombi e gli addii prematuri di Arteaga e Cassini, questi ultimi mandati a farsi le ossa all’estero. Insomma: nessuno smantellamento, nessuno sconvolgimento (eccetto sulla panchina, ma questa è un’altra storia). Sarà rimasto deluso che si aspettava giocatori di categoria o nuovi titolari inamovibili, forse però è giusto così. D’altronde la storia recente insegna che le rivoluzioni invernali non portano poi tanta fortuna al Palermo

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Giulia Nasca