Nicolini: «Le retrocesse candidate alla promozione. Poi aggiungo Cremonese, Palermo e Sampdoria»
Enrico Nicolini, ex calciatore della Sampdoria, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di SampNews24 per parlare del campionato cadetto:
«Sampdoria? È mancata sicuramente la continuità dei risultati e nelle prestazioni. C’è stato un corollario di partite belle, e uno di partite particolarmente brutte con un’alternanza incredibile e questo, evidentemente, c’è stato perché purtroppo la squadra era molto giovane e non non si capiva bene quale fosse l’obiettivo principale. Eravamo partiti pensando che fosse un anno di transizione, poi strada facendo ci si è accorti che, in fondo, anche il campionato poteva permettere anche qualche illusione e noi abbiamo cavalcato l’onda e siamo arrivati in fondo. Anche se poi, devo dire la verità, rispetto alle squadre che ci precedevano, andavamo molto bene dal punto di vista qualitativo e quindi, facendo la comparazione sul calcio del passato, che è cambiato, adesso tutti giocano a zona mista. Ora, grazie a Gasperini, c’è un un cambiamento di tendenza e si va verso un calcio un po’ più antico. Ecco, c’era la ricerca dei due individuali però il mio calcio era completamente diverso. Insomma era fatto di agonismo. C’era più permissività. Insomma, una scarpata ce la facevano passare, forse anche due. Adesso al primo fallo c’è il cartellino. In sostanza è un calcio diverso sia dal punto di vista tecnico che da quello agonistico, anche se adesso, c’è questa ricerca di fisicità. Lo vedo con delle squadre che hanno dei giocatori con gran fisici, soprattutto il Venezia. Sicuramente è tra le squadre più dotate fisicamente sia per quanto riguarda la struttura che per la gamba, hanno gente che corre, che ha gamba. Insomma oggi il calcio è molto fisico anche se poi io rimango dell’idea che la qualità dei singoli giocatori è quella che poi ti permette di arrivare in fondo e vincere».
«Coda e Tutino? Strutturalmente, non presentano il top della dell’integrazione tra un calciatore e l’altro. Perché entrambi gradiscono giocare con caratteristiche diverse. Là davanti nessuno dei due cuce il gioco. Diciamo, ad entrambi piace finalizzare e stare nei sedici metri finali. Però, per la categoria, sono due grandi giocatori e quindi garantirebbero veramente un numero di gol impressionante in questa categoria. Ovviamente, il lavoro dell’allenatore ed il gioco dell’anno scorso secondo me verranno un po’ accantonati perché, con due giocatori così, o giochi con il 4-4-2 e, oppure se vuole giocare a tre dietro deve giocare con il 3-5-2. Insomma non può giocare diversamente. Poi c’è Pedrola! Pedrola dove lo metteresti? Nel momento in cui lo recuperi, dove lo metti? Qualche problema da questo punto di vista lo può creare no? Perché, onestamente, che Tutino e Coda possano giocare con il 3-4-3 o il 3-4-2-1 di Pirlo penso che sia difficile. Pirlo non può far giocare in quel modo due giocatori con le caratteristiche di Tutino e Coda. Quindi il problema non sarebbe tanto la coesistenza tra i due quanto il modo di giocare. Inoltre in organico hai un giocatore come Pedrola che non so se si adatterebbe a fare anche la seconda punta come faceva Esposito per esempio. Quindi il modulo rispetto a quello dell’anno scorso andrebbe cambiato».
«Serie B? Io non credo che sia cambiata o che sia aumentata la qualità del torneo, perché comunque la serie B, come è noto, le squadre che che retrocedono potenzialmente sulla carta sono quelle che hanno più i favori del pronostico per ritornare in Serie A però non succede sempre che si ritorni immediatamente in Serie A. Quindi comunque sono tra le candidate e in più ci aggiungerei quelle che hanno fallito di poco la promozione come la Cremonese, il Palermo e la Sampdoria, ovviamente, la metto all’interno di questo gruppo di squadre, però non credo che qualitativamente il campionato sia peggiore dell’anno scorso. Non penso quindi che sia migliorato, almeno per la Sampdoria. Ci saranno le stesse difficoltà già incontrate lo scorso anno. Ci saranno quelle squadre che lotteranno. Io faccio un calcolo numerico: la Samp per vincere il campionato o per andare in Serie A deve fare 17 punti in più rispetto all’anno scorso (quelli che ci hanno distanziato dalla seconda). Quindi deve fare cinque vittorie in più e 5 sconfitte in meno. C’è poco da fare. Quindi si lavora su quei numeri lì. Se riesci ad ottenere questi risultati sicuramente sarai una delle più serie candidate a vincere il campionato».