Nicchi: «Var? Lavorato bene. La UEFA…»

Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, intervistato da “RMC Sport”, ha parlato del Var. Queste le sue dichiarazioni: «Il Var si è rivelato utile per gli arbitri, ci viene copiato da tutto il mondo calcistico. Se in soli cinque mesi siamo riusciti a fare questo, sarà facile immaginare che negli anni gli errori si possano ridurre quasi a zero. Utilizzo da parte dell’Uefa? Ha problematiche diverse. Noi lo applichiamo solo in Serie A, in campi attrezzati e con attrezzature permanente. Applicarlo in Europa League è più complicato, specialmente nei primi turni che si giocano in federazioni e su campi che durante la stagione non vedono l’applicazione di questo strumento. La Uefa sta valutando di applicarlo solo a partire dalla fase avanzata. Questo è quello che penso, almeno, poi non conosco le loro intenzioni. Migliorie? Bisogna ripartire da dove siamo arrivati. Nei cinque mesi c’è stato un progressivo miglioramento nell’utilizzo. Nelle prime partite era comprensibile: qualche arbitro non voleva apparire Var-dipendente, cercava di utilizzarlo il meno possibile. Poi, quando giustamente Rizzoli ha detto di utilizzarlo, ha fatto sì che gli arbitri vadano a vedere anche i casi meno eclatanti. Poi gli arbitri hanno capito: possono metterci il tempo che ci vuole, purché prendano la giusta decisione. Migliorare il protocollo? Gli arbitri hanno impiegato un po’ di tempo per assimilarlo perché è complicato. Penso che il protocollo vada snellito, per esempio sui calci di rigore o sul fuorigioco. Bisogna lavorare nei cinque punti, senza complicarsi la vita. A che servirebbe prendere in esame un calcio d’angolo o un fallo laterale? Non sono quelle le cose che decidono una partita».