Neto: «Alla Juve non sentivo fiducia. Ho perso tempo e voglia. Ho aspettato cose che…»
«Alla Juventus non era possibile la concorrenza e quindi non ero contento. Non ho sentito la fiducia e quello che facevo non era importante. Ho perso tempo e anche la voglia perché vedi che quello che fai non è importante. Alla Juve era così. E allora per questo ho deciso di andare in un posto in cui mi davano almeno la possibilità. Alla Juventus sono rimasto 2 anni ad aspettare cose che non sono successe. Non pensavo di scavalcare Buffon, ma pensavo a lavorare e fare il meglio dentro al campo e cercare di dimostrare che ero a disposizione e all’altezza di poter giocare titolare. Buffon? È un riferimento che ti parla, ti insegna e che soprattutto insegna agli altri. E questa è una cosa che ho cercato di capire e provare a mettere nella mia vita: dire ai compagni le parole giuste al momento giusto. La Fiorentina la porto nel cuore perché è stata la città che mi ha insegnato tutto: il modo di vivere in Europa, mi ha fatto crescere e mi ha dato tante cose. Chi lavora alla Fiorentina è un professionista e tutti mi hanno dato tanto. Sul mio trasferimento alla Juve posso dire che sono un professionista e il calcio è una passione però è anche un lavoro e tutti noi abbiamo degli obiettivi. Le dinamiche e le decisioni da prendere avvengono rapidamente e in modo rapido. Magari poteva andare diversamente e potevo restare a Firenze ma l’importante è avere il sentimento che resterà per tutta la mia vita. Firenze e la Fiorentina saranno sempre nel mio cuore per tutta la vita». Queste le parole rilasciate da Neto, portiere del Valencia, ai microfoni di “Fox Sports”.