Netflix, arriva la rivoluzione: si potrà scegliere la pubblicità per pagare di meno
Novità sono state annunciate nel mondo Netflix.
Felice per i cinque David vinti da E’ stata la mano di Dio, Reed Hastings, ceo e fondatore di Netflix, inaugura la sede italiana di Via Boncompagni a Roma sotto un violento scroscio di pioggia, ma non rinuncia ad annunciare che “in Italia si è arrivati alla soglia dei cinque milioni di abbonati”. Una crescita “importante con una percentuale a due cifre, con un netto segno positivo quindi. Alla fine dello scorso anno infatti – aggiunge – avevamo annunciato di essere arrivati in Italia a quattro milioni, ora possiamo dire di aver quasi raggiunto la soglia dei cinque”.
Il calo degli abbonati a livello globale non lo preoccupa, minimizza il problema della fuga della Russia anche Tinny Andreatta: “Gli abbonati in Russia sono passati da 700 mila a 500 mila, ne sono andati persi 200 mila, è vero, ma nel resto dei Paesi sono cresciuti”. Ed entrambi respingono al mittente anche solo la semplice definizione di ”cancellazione” per problemi economici. Si è parlato infatti della cancellazione di Pearl, la serie che prende ispirazione da Meghan Markle. “E’ prodotta da una società con cui continuiamo a lavorare”, ha spiegato Andreatta.
Anche se Hastings ha confermato che sulla piattaforma streaming arriverà la pubblicità: “Noi non abbiamo mai avuto spot pubblicitari, ma è chiaro che bisogna lavorare sulla politica del contenimento dei prezzi, vanno studiate nuove modalità”. Del resto a suo avviso lo streaming “è ancora all’inizio di un lungo cammino, perché permette la visione di contenuti in modalità mai esplorate prima. Rimarrà un modello per i prossimi 20 anni come lo sono stati i cellulari, poi gli smartphone negli ultimi 20”. Sulla crescita dei competitor nessuna preoccupazione: “Oggi piove e mi piace pensare che queste gocce siano le lacrime dei nostri concorrenti – ha detto scherzando -. La realtà è che avere altre piattaforme e producono qualità non può che essere un vantaggio e una tutela per il consumatore. Se a noi manca una saga e un franchise mondiale come Star Wars per Disney o i film Marvel? Noi abbiamo un’altra strategia, puntiamo sulla crescita e sulla scoperta del talento e dei piccoli gioielli. E’ stato così all’inizio per Stranger Things e Squid Game”.