Nessuna deroga: il calcio va verso l’obbligo vaccinale
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull0’obbligo vaccinale nel calcio.
La direzione sembra ormai definita. I calciatori – così come cestisti, pallavolisti e chiunque abbia bisogno di uno spogliatoio o una palestra o che pratichi uno sport di squadra al chiuso – per giocare dovranno vaccinarsi. Al decreto che prevede il super green pass obbligatorio dal 10 gennaio per praticare sport nelle circostanze che abbiamo appena elencato, ieri si sono aggiunte le Faq (ovvero le risposte alle domande più frequenti) pubblicate dal Dipartimento per lo Sport. Anche se non si tratta delle linee guida tanto attese dai presidenti delle federazioni, che saranno diffuse nei prossimi giorni o più probabilmente all’inizio del nuovo anno (ci si sta già lavorando con il Ministero della Salute, il Cts e il Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali), alcuni punti evidenziati lasciano comprendere in modo piuttosto chiaro quale sia la linea del governo anche verso i professionisti dello sport: evitare l’inserimento di deroghe.
Atleti e spogliatoi Salta all’occhio ad esempio un riferimento esplicito ad «atleti agonisti o di rilevanza nazionale». La domanda numero 20 chiede infatti se per queste categorie sia necessario il certificato verde e la risposta è chiara: «È richiesto anche per gli atleti agonisti o di rilevanza nazionale che accedono ai servizi e attività per i quali la normativa lo prevede». È vero che qui non si parla di green pass rafforzato, ma bisogna considerare che queste Faq devono mantenere la loro genericità e pure in quella si è voluto toccare la questione atleti di rilevanza nazionale, sottolineando di fatto che il certificato potrà essere base o rafforzato a seconda dell’attività che lo sportivo in questione svolge. C’è poi un punto dedicato agli spogliatoi, la questione che, insieme all’uso della palestra, sta facendo più discutere il mondo del calcio e i club. Nella risposta numero 21 si legge: «A partire dal 10 gennaio 2022 l’accesso agli spogliatoi è consentito esclusivamente ai soggetti muniti della cosiddetta certificazione verde “rafforzata”». Certo, questa non era probabilmente l’occasione per parlare di deroghe, ma l’impressione è che si potesse fare serenamente a meno di entrare nel merito di determinate questioni se la linea del governo in questo senso non fosse rigida, anche alla luce dei 78 mila casi Covid registrati ieri.
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