Giornata di presentazioni in casa della Nazionale italiana. Questa mattina il nuovo ct degli azzurri Luciano Spalletti è stato presentato mediante una conferenza stampa. Per l’occasione presente anche Gravina presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ha così dichiarato:
«Oggi inizia un nuovo capitolo della storia azzurra, una storia lunghissima e importante che appassiona milioni di italiani. Si apre un nuovo capitolo di un libro inedito della nostra vita sportiva, inizia l’era di Luciano Spalletti. In pochi giorni abbiamo dovuto rimediare a una crisi importate e imprevista, senza precedenti per quanto riguarda alcune modalità. Una crisi affrontata in silenzio e con stile: abbiamo voluto dare priorità alla maglia azzurra, mettendo il valore della nostra Nazionale al primo posto. Non abbiamo voluto anteporre a questi valori i nostri individualismi, le nostre prerogative personali, un pizzico di delusione che è inutile negare e che ti rimane dentro. Volevamo dare alla Nazionale un tecnico di grande prestigio e ci siamo riusciti. Sul piano tecnico non devo dire nulla di Spalletti, la sua storia è chiara sotto il profilo del valore professionale e sulla qualità del gioco espresso nonché sulla maturità acquisita negli ultimi anni».
«Quello che più mi ha colpito è il lato umano, sul quale abbiamo avuto l’intuito di investire. Ho avuto modo di apprezzare Luciano come una persona che dedica tutta la sua capacità sentimentale di sacrificio totale a tutto ciò che ama: sacrifico totale alla sua famiglia, alle persone a cui è legato, alla sua terra e al gioco del calcio, a cui dedica gran parte della sua vita. La sua identità è la sua cifra distintiva”. Il presidente federale ha raccontato come il tecnico si sia subito mostrato entusiasta all’idea di diventare Ct: “Quando ci siamo visti Luciano mi ha detto ‘Presidente, non perdiamo tempo. Faccia le sue riflessioni ma non si approfitti di me, io voglio allenare la Nazionale’. Questo è un biglietto da visita incredibile, dice tutto sul suo entusiasmo per questo ruolo. Gli italiani non hanno solo un grande allenatore, ma una grande persona. L’augurio che posso fargli è di aggiungere una nuova etichetta ai suoi vini, un’etichetta dedicata all’azzurro».