Nazionale: esplode la rabbia di Conte, il 24 marzo amichevole al Barbera contro la Spagna?
“Né stage, né finale di coppa Italia entro il 15 maggio, ma fissata invece una settimana più tardi, il 21 (o il 22, con Napoli o Lazio finalista, nel caso che una o entrambe il 18 maggio a Basilea giochino per l’Europa Leaue). E’ stato un venerdì nero, quello di ieri, per Antonio Conte, un giorno che peserà sul futuro del tecnico. Non che le possibilità di una sua permanenza in azzurro fossero alte già prima, però il ct aspettava anche di valutare concretamente quale fosse la sua reale incidenza nel rapporto sempre complesso Nazionale-club. Pensava di poter ottenere più di quanto strappato dai suoi predecessori in termini di centralità della Nazionale, un’eventualità che magari avrebbe potuto fargli cambiare idea sul tornare ad allenare, magari in caso di mancanza di serie alternative (una, la Roma, per dire, non è più praticabile, dopo la svolta Spalletti). Aveva chiesto garanzie in tal senso a Tavecchio, aveva ricevuto assicurazioni. La risposta arrivata da Milano invece è stata chiara. La Lega infatti ha deciso di non soddisfare la richiesta «fondamentale», come l’aveva definita un mese fa a Parigi, avanzata dal ct, attraverso la mediazione del presidente federale, per la chiusura agonistica della stagione italiana a un mese dall’inizio di Euro 2016, così da favorire la preparazione ottimale degli azzurri alla competizione (fine del campionato il 15, una settimana di vacanza per tutti, raduno appunto il 21). Era questo il punto chiave del programma pre europeo, pensato da Conte e presentato a Tavecchio perché ne favorisse la realizzazione, molto più dello stage. STAGE E MAXI-ITALIA. In questo senso la Lega, su proposta di Galliani, ha dato ieri una disponibilità di massima da parte di 15 delle 20 squadre di A a concedere i propri giocatori l’8,9 e 10 febbraio per un incontro mirato a Coverciano: solo che i 5 no sono arrivati dalle squadre impegnate nelle coppe, curiosamente compresa la Lazio di Lotito, già vicinissimo alle vicende azzurre contiane in tempi non troppo lontani. «Grazie, ma a queste condizioni preferisco lasciar perdere…» la reazione del ct. Quindi niente stage. Nei suoi piani, infatti, la convocazione straordinaria avrebbe sì risparmiato i big alla Buffon per puntare su una serie di “alternative” (Benassi, Zappacosta, Baselli…). Ma sull’agenda di Conte in cima alla lista c’erano pur sempre i nomi di Rugani, Sturaro, Bernardeschi, Insigne, Jorginho, Gabbiadini, Cataldi oltre a quello di Berardi. Invece niente. Per la verità il ct un’alternativa la sta già valutando: quella di un maxi raduno, una trentina di giocatori, il prossimo 21 marzo a Coverciano, in vista delle due super amichevoli pasquali, contro Spagna (il 24, a giorni la scelta della sede: Napoli favorita su Palermo) e Germania (il 29, a Monaco di Baviera). LA COPPA DI TRAVERSO. Diverso, e doloroso per Conte, invece il discorso “finale di coppa Italia”. Tavecchio si era speso in favore dei desiderata del suo ct. Sapeva bene della complessità della situazione: il calendario praticamente bloccato di qui a maggio, l’intreccio con le coppe europee, l’impossibilità di utilizzarne le stesse date per ragioni di diritti, l’incognita del cammino delle italiane impegnate sia in Italia che in Europa. Per questo la Federazione informalmente aveva avanzato l’ipotesi di rimandare questa scelta al prossimo mese, una volta conosciute almeno il nome delle finaliste di coppa Italia. La Lega sembrava essere d’accordo. Invece ieri i club non hanno voluto aspettare. Tavecchio, di ritorno dalla Turchia, dove ha partecipato a un incontro elettorale in vista delle elezioni Fifa, non ha commentato ufficialmente l’accaduto, ma il suo umore era in tinta con quello di Conte. Il presidente sperava di poter giocare questa carta sul tavolo del rinnovo contrattuale da proporre al ct la prossima primavera. Invece, oltre al dopo Blatter, dovrà molto probabilmente occuparsi anche di altro…”. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.