Nations League. Stasera Italia-Ungheria: le probabili formazioni
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di Nations League tra Italia e Ungheria.
Il Savio scorre verde come ai tempi del celebre campione che arrivato qui in trasferta chiese una camera vista mare. E anche il caro vecchio Manuzzi, seppur ristrutturato un paio di volte da allora, profuma ancora dei gol “ignoranti” (per dirla alla Zaza) di Dario “Tatanka” Hübner, di Max “Condor” Agostini o di Walterone “Weisschwarz” Schachner. In questo contesto di sano calcio di provincia, dovesse giocare come sembra ancora titolare, potrebbe essere finalmente la volta buona di Gianluca Scamacca (ancora a secco dopo 4 presenze azzurre). Lui, versione moderna evoluta e in attesa di appellativo, di quella genia di bomber fisicati ieri è stato battezzato ufficialmente da Roberto Mancini come possibile grande attaccante italiano del futuro: «Ha tutte le qualità per diventare molto, molto bravo. E’ al primo anno da titolare in A.
Ci vorrà tempo ma può diventare un grande». Ecco un motivo centrale di interesse di Italia-Ungheria di stasera, intorno alla Nazionale rianimata dal ct contro la Germania, e adesso impegnato in un’operazione di messa a terra dei vari prospetti azzurri, che lui è andato a cercare negli angoli più remoti. Portando così alla ribalta internazionale il sorprendente Gnonto, che avrà subito un’altra chance, dopo il debutto perfetto del Dall’Ara. Mancini, sul giovanottino dello Zurigo, è stato paterno ma anche deciso: «Bisogna non dargli pressione. Ma per l’età che, ha sa giocare come pochi e insieme è molto veloce, una qualità che ci mancava. E’ un ragazzo intelligente e sul piano tattico può fare anche la prima punta ma è un attaccante esterno». Oltre avere una maturità che è tra le sue qualità più rilevanti.
Per quanto riguarda le scelte, Mancini ha confermato la linea dell’ampio turn over. Non siamo ai venti su venti ma ci si avvicina. Rispetto alla Germania, dovrebbero essere confermati titolari Cristante regista basso e appunto Scamacca, se stamattina avrà recuperato in pieno. In avanti rientra Raspadori; in mezzo anche Barella e Locatelli, con una linea difensiva tutta nuova: Di Lorenzo, Mancini-Bastoni e finalmente Spinazzola. Test anche per Donnarumma, uscito dal Dall’Ara con un dito lussato della mano sinistra. Se, come sembra vorrà giocare, avendo dimostrato di aver ritrovato autostima con la Germania, sarà al suo posto, con la prima fascia da capitano della sua carriera azzurra. Su di lui Mancini è stato chiarissimo: «Rimane il miglior portiere d’Europa».