Gianluca Nani, uomo mercato del Watford e dell’Udinese è stato intervistato da Alessio Alaimo per TMW il quale si è espresso si vari temi.
Nani, ha dovuto costruire due squadre. Quante ore a notte ha dormito questo mercato? «Molto poco. Ma al gong mi sono preso qualche giorno di riposo. Nel calciomercato hai delle scadenze che devi portare avanti. Abbiamo fatto tanti trasferimenti. Ma va bene così».
Mica facile lavorare per due squadre… «È un impegno. Ma sono facilitato dal fatto che lavoro con lo stesso gruppo. Il proprietario è lo stesso e ci confrontiamo sempre. Sicuramente è impegnativo, non sarebbe possibile se non avessi l’aiuto di tutto il gruppo di lavoro presente a Udine come ad esempio Collavino e Gokhan Inler. A Watford invece passo più tempo. Il segreto è avere persone valide attorno»
Che mercato è stato per l’Udinese? »Abbiamo fatto un mercato in linea con gli obiettivi. Abbiamo venduto i calciatori che era giusto vendere. Perez ci ha chiesto di giocarsi questa carta in un club europeo importante e lo abbiamo accontentato. E come sempre abbiamo investito su giovani che possono rappresentare elementi importanti per il futuro».
Avete ripreso Sanchez. Ma si è fatto male. Sta tornando? «È un calciatore importantissimo perché ci trasmette la mentalità giusta e la voglia di ambire al massimo traguardo. Quando lo avremo in campo ci aiuterà anche lì, ma fuori dal campo e già un punto di riferimento per tutti. Non vogliamo accelerare il suo recupero. Ma tornerà presto».
Samardzic è approdato all’Atalanta. C’era davvero anche il Milan? «Il Milan si era informato si, ma non abbiamo mai intavolato una vera trattativa. L’Atalanta invece ha fatto l’offerta giusta, è stato il club che ha voluto di più il calciatore»
Prima il Palermo, poi il Cagliari. Alla fine per Silvestri l’ha spuntata la Samp. «Alla Samp c’è il mister che lo aveva già avuto. Il ragazzo ha accettato di scendere di categoria per la Samp che è un club importante. E farà bene».
Per anni ha lavorato all’estero. Come ha ritrovato il mercato italiano? «Considero gli operatori di mercato italiani i più bravi. La figura del ds è presente da moltissimi anni. La lingua me la ricordo abbastanza bene (sorride, ndr). Alla fine rientrare è stato semplice».
Pensa già al mercato di gennaio? «Si. Ma anche a giugno. Questo è il momento in cui si pensa già al futuro e ad anticipare la concorrenza. Poi le trattative non iniziano certo adesso. Gennaio è presto, speriamo di non aver bisogno di intervenire. Abbiamo due rose complete. Sia all’Udinese che al Watford».