Murawski: «Gioco poco? La competizione…»
L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta un’intervista a Radoslaw Murawski, centrocampista del Palermo. Ecco quanto riportato: “«Io non c’ero». Radoslaw Murawski potrebbe ben vantarsi visto che contro la Salernitana è rimasto in panchina e ha solo assistito alla … prima di Stellone. […] I fatti parlano di un centrocampista dinamico ed essenziale che piace a tutti, un po’ sacrificato nelle strategie di Stellone. In stagione, solo nove presenze dall’inizio (sei appunto con Stellone) ma con mille minuti e passa collezionati. […] Una media di 56’ a partita. Che non è male. […] Non è intuitivo come Haas re degli assist e non ha il senso del gol di un Chochev vecchia maniera, però è utile come pochi. Qualità genetica maturata in Polonia, nel Piast Gliwice, quando il suo allenatore, il cecoslovacco Radoslav Latal, lo rese il capitano più giovane del campionato ad appena 22 anni, in grado però di urlare e influenzare i compagni più anziani, tra cui un folto gruppo di stranieri, in una stagione da incorniciare. […] Un centrocampista, Murawski, che rappresenta l’idea di calcio totale. Disponibile e generoso, moderno, in grado di esprimersi in ogni zona del campo. Forse, l’errore di Stellone è stato proprio quello di non averlo impiegato, contro la Salernitana, nello schieramento base.
Murawski: l’anno scorso per Tedino un punto fermo, quest’anno con il turn over di Stellone la concorrenza si è fatta spietata. «Sono soddisfatto dell’esperienza che ho maturato finora a Palermo, non era semplice per un calciatore straniero adattarsi in fretta a nuovi sistemi tattici e di preparazione. Mi alleno sempre al massimo poi è il tecnico che ovviamente fa le sue scelte. La competizione c’è in tutte le grandi squadre, e nel Palermo, segno che la rosa di titolari è molto ricca».”.