Movida dopo l’incubo lockdown: a Messina stretta sui controlli e poche mascherine

Secondo quanto riporta la “Gazzetta del Sud”, è stato un sabato sera dai due volti, quello del primo week-end “post lockdown” a Messina. Se nella prima parte della serata, infatti, gli assembramenti nei luoghi della movida sono sembrati di gran lunga inferiori a quelli registrati venerdì sera, col passare delle ore la situazione è stata più difficile da gestire per il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine disposto dalla Prefettura per verificare il rispetto delle misure di contenimento del coronavirus.

I controlli principali si sono limitati al rispetto delle distanze di sicurezza all’interno dei locali, dove i gestori hanno effettivamente messo in campo un significativo sforzo per garantire la giusta disposizione di sedie e tavolini («siete dello stesso nucleo familiare?», la domanda più frequente agli avventori), ma anche all’utilizzo delle mascherine, rispetto alle quali da carabinieri, poliziotti, finanzieri e vigili urbani è giunto soprattutto un “invito” a indossarle, anche all’aperto, laddove diveniva più complesso garantire le distanze minime da altre persone.

Dalla mezzanotte in poi gli assembramenti sono sensibilmente aumentati, ma in questa prima fase la task force voluta dalla Prefettura ha preferito adottare un approccio “soft”, di ammonimento più che di vera e propria repressione, cercando un equilibrio tra la cautela e la necessità di rimettere in moto una città messa in ginocchio dal lockdown.

In tanti hanno capito, qualcun altro ha mostrato insofferenza rispetto agli inviti a distanziarsi e a indossare le mascherine. Adattarsi alla Fase 2 e alla famosa “convivenza” col virus, pur in un momento in cui per fortuna Messina da quattro giorni è a “contagi zero”, significa anche questo.

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Redazione Ilovepalermocalcio