Dopo le proteste, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, cambia l’ordinanza alcol e movida, dando la possibilità a pub e locali di vendere alcolici da asporto fino a mezzanotte ma solo in bicchieri di plastica. Il provvedimento dà il via libera anche a pollerie, rosticcerie e gastronomie che potranno vendere fino a mezzanotte gli alcolici da asporto insieme a polli alla brace, pizze e calzoni. Divieto invece per i mini-market, i piccoli alimentari e i panifici: niente alcol dalle 20 alle 8.
Dalle mezzanotte in poi i pub potranno vendere birre e cocktail solo al tavolo. Resta l’obbligo di chiusura di tutti i locali all’1,30 ma la nuova versione salva le attività che vendono cornetti e rosticceria di notte: potranno restare aperti ma senza vendere alcol.
Ecco punto per punto cosa prevede l’ordinanza firmata dal sindaco che entra in vigore da domani per un mese.
Non si compra alcol nei mini-market
A partire dalle 20 e fino alle 8 i mini-market e i panifici, tutti i negozi di cosiddetto “vicinato” (fino a 199 metri quadri) non potranno vendere bevande alcoliche. Nelle strade della movida ci sono tanti alimentari, spesso gestiti da proprietari del Bangladesh, che vengono presi d’assalto dai ragazzi per le birre fredde vendute a prezzi più concorrenziali.
Pub e locali: sì all’asporto ma senza vetro
I locali potranno vendere alcolici da asporto fino a mezzanotte ma utilizzando bicchieri di plastica. Da mezzanotte all’1,30 il servizio dovrà essere esclusivamente al tavolo o al banco, rispettando le misure di distanziamento.
Tutto chiuso all’1,30. Ma salvi i cornetti
Il coprifuoco è all’1,30, quando tutti i locali dovranno chiudere. Ma la nuova ordinanza salva i cornetti e i pezzi di rosticceria, un’abitudine nelle notti palermitane, che potranno restare aperti ma col divieto di vendere alcolici.
Il sindaco precisa nell’ordinanza che si tratta di una misura sperimentale che tiene conto dell’esigenza delle attività commerciali di superare il lockdown ma anche della tutela della salute.
“Con questo nuovo provvedimento che ho condiviso con tutta la giunta – spiega il sindaco – abbiamo posto rimedio ad alcuni errori materiali che andavano corretti; era inoltre emersa la necessità bilanciamento le esigenze commerciali degli esercenti che hanno subito un lungo blocco dell’attività, con l’interesse collettivo di ridurre il rischio di aggregazioni notturne potenziale fattore di contagio.”