Morte di Viviana e Gioele, parla il criminologo: “Uccisi da chi conosceva profondamente il territorio”
“Chi, secondo noi, ha ucciso Viviana Parisi aveva una profonda conoscenza del territorio, dei sentieri, dell’orografia e degli eventi; soggetti che si sono mossi con sicurezza, conoscenza, padronanza e certezza dell’impunità; lo stesso dicasi per Gioele, con riferimento al luogo del rinvenimento dei suoi resti. Sottolineando sempre il nostro rispetto verso il procuratore capo di Patti, i sostituti procuratori e tutti gli inquirenti . Ribadisco che c’è stato il rigetto dell’istanza a firma dei pm e del procuratore capo della richiesta dei nostri legali a poter usare il laser 3d per i nostri esami sul corpo di Viviana Parisi. Ci saranno stati degli equivoci, sicuramente delle incomprensioni. Alla luce delle dichiarazioni del procuratore capo che ha affermato che ci concederà qualunque attività (ovviamente ragionevole e lecita) siamo fiduciosi che potremmo usare detta nostra strumentazione.
In attesa sia delle attività info-investigative, di tutto il materiale nel fascicolo, sia di ulteriori esami dei corpi tramite la strumentazione Laser 3D da parte nostra, e quindi per quanto in nostro possesso e per quanto sinora relazionato, non vi è stato alcun atto aggressivo di Viviana nei confronti di Gioele; non si è verificato nessun crollo psicotico di Viviana, la diagnosi di disturbo paranoide di personalità con delirio di persecuzione, aderisce alla realtà e non comporta alcun aspetto psicotico di tipo allucinatorio”. Queste le parole di Carmelo Lavorino, consulente criminologo degli avvocati Claudio Mondello e Pietro Venuti, legali di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e Gioele Mondello, madre e figlio trovati morti ad agosto vicino Caronia in provincia di Messina.