«Fin da piccolo avevo un pallone fra i piedi, regalo del nonno, non era però una fissazione. Seguivo mio fratello e lo consideravo un idolo. Aveva i mezzi per sfondare. A 12 anni, chiamato da Inter e Milan, venne bloccato dalla società di appartenenza. E cambiò strada. Anche oggi, se capita, facciamo 4 passaggi. Il sogno da bambino? Champions e Mondiali». Alternative? «Con la scuola ero bisticciato per mancanza di volontà, trovandomi a mio agio in cucina avrei potuto fare lo chef. E chissà che un giorno… Vivo da solo, lavo i piatti e preparo da mangiare. La mia specialità, i risotti: alla milanese, essendo nato a Milano, altrimenti con radicchio e taleggio, oppure con salsiccia e radicchio. Mi piace inventare». Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate da Stefano Moreo, attaccante del Palermo, ai microfoni de “Il Corriere dello Sport”.