Il tecnico Vincenzo Montella, ex allenatore di Milan e Fiorentina e oggi tecnico dell’Adana Demirspor in Turchia intervistato a “Goal” ha raccontato il momento del calcio turco dopo il terrificante terremoto che ha colpito il paese.
Ecco le sue parole:
«Ho la sensazione che sia un problema molto più grande di quello che sembra o viene raccontato. E’ una situazione davvero tragica, sembra che sia passata l’apocalisse in questa città. Ad esempio adesso ad Hatay è difficile far arrivare l’acqua. Ad Adana ci sono decine e decine di grattacieli rasi al suolo. E’ molto difficile pensare al calcio, però anche io mi sono posto tantissime volte la domanda “ci fermiamo o no?”. Credo che il calcio sia un veicolo che possa dare speranza e gioia, che possa alleviare le sofferenze e far sognare. Possiamo metterci a disposizione della comunità in questo modo, cercando di fare il nostro dovere, pur in maniera complicata, anche per dare un segnale di speranza e di futuro a queste persone. Abbiamo degli esempi in squadra di persone che davvero non possono tornare a casa. E’ un’apocalisse: ci sono continue scosse di assestamento, più o meno forti, e quando sono ripetitive la psiche delle persone non può che essere turbata. Ho creato un’associazione umanitaria: la mia speranza è quella di costruire delle case, aiutare i bambini che sono rimasti orfani, principalmente di Adana perché è la città a cui mi sento legato. Si chiama ‘SOS Turchia’: sicuramente vorrei fare qualcosa di importante»