È Gaetano Monachello l’ultimo acquisto del Palermo nella finestra estiva del calciomercato. Il nuovo attaccante rosanero, nato in provincia di Agrigento e arrivato a Palermo in prestito dall’Atalanta, è stato presentato oggi alla stampa. Ecco le sue parole raccolte dalla redazione di Ilovepalermocalcio:
TORNATO A CASA: «Sono emozionato di essere tornato a casa dopo dieci anni. Palermo è il posto più vicino al mio paese. Al Lanciano ero partito bene. A Bergamo ho avuto Reja che faceva giocare giocatori con più spessore. A Bari ero partito anche bene, ma l’infortunio mi ha fermato. Adesso sono in forma e sono orgoglioso di essere al Palermo, voglio aiutare la squadra con tutte le mie forze perché fa parte della mia terra, di cui vado fiero».
SICILIANO: «Fortunatamente con le esperienze all’estero ho imparato l’inglese, ma in campo deve parlare il calcio. Essendo nato qui, scherzare in dialetto con i magazzinieri è emozionante. Da siciliano sono contento di essere qui».
ATTACCO: «Reparto attaccanti ricco? Quando mi ha chiamato il Palermo per l’addio di Lo Faso, ho pensato solamente di mettermi in gioco. So che l’attacco che c’è qui è fortissimo, con gente di valore. Se ho accettato Palermo vuol dire che voglio mettermi in gioco. Me la voglio giocare tutta».
ESTERO: «L’esperienza all’estero mi ha dato tanto sia sul lato umano che calcistico. Sono cresciuto tanto, da ragazzino sono diventato uomo. Sono stato comprato nel 2013 in Francia, con un presidente che voleva andare avanti con i giovani, ma poi ha comprato campioni. Ho fatto la gavetta. All’estero ho rischiato di bruciarmi, ma fortunatamente sono tornato in Italia».
LA GUMINA: «Ho parlato con Nino. Siamo molto amici, abbiamo legato a Terni, dove gli ho fatto da fratello maggiore. C’è concorrenza, ma è una concorrenza leale. Chi gioca gioca, l’importante è portare in alto il Palermo».
LANCIANO: «A Lanciano ho giocato da punta nell’attacco a tre. In Nazionale invece con due punte. Qualsiasi sia il ruolo, se c’è da dare una mano do il massimo».
ESORDIO: «Sarebbe bellissimo esordire davanti ai tifosi. Ma anche in trasferta, l’importante è vincere magari con un mio gol».
IMPRESSIONI SUL PALERMO: «Sono molto positive. A Brescia non c’era un Palermo due ma un gruppo unito. I giocatori lottavano insieme, ognuno aveva lo spirito giusto. Dopo due giorni di ritiro mi sono sentito parte del gruppo da sempre».
INFORTUNIO: «A Bari hanno sbagliato diagnosi, mi curavano la pubalgia, invece era altro. Se l’avessero scoperto prima magari rientravo prima. A Bergamo mi hanno operato, avevo bisogno di tre mesi di stop, invece non è stato possibile perché sono andato subito a Terni e sono guarito a giugno, ma già il campionato era finito. Ho fatto la preparazione nel mio paese. Poi anche un po’ con l’Atalanta».
MESSAGGI: « Ho ricevuto tantissimi messaggi da Agrigento e dal mio paese, tutti mi dicevano che il Palermo adesso ha un tifoso in più. Si è vero, verranno in tanti».
DOPPIA CIFRA: «Preferisco che a vincere sia la squadra piuttosto che andare in doppia cifra io. Voglio portare il Palermo dove merita. Sputeremo sangue e suderemo la maglia per far tornare i tifosi allo stadio».
FORMULA: «Io ho insistito per venire al Palermo con il diritto di riscatto. Sarei contento di restare al Palermo, stare qui più anni sarebbe motivo d’orgoglio. Spero di fare bene in caso di riscatto».