Modena, Botteghin: «Abbiamo un gruppo solido e molto forte, dobbiamo essere tra i protagonisti di questo campionato»
L’edizione odierna de “Il Resto del Carlino” ha realizzato un’intervista al difensore del Modena, prossimo avversario del Palermo, Eric Botteghin
Il mondo del calcio, grazie al cielo, propone ancora storie interessanti. E una di queste è quella di Eric Botteghin, il calciatore brasiliano approdato al Modena in estate dopo tre stagioni nell’Ascoli che ieri ha parlato nella sala stampa del Braglia. Trentasette anni a fine agosto, il difensore paulista il cui cognome rivela lontane origini venete (“il mio bisnonno era di Treviso, i miei parenti italiani ora vivono a Genova, quando l’anno scorso sono andato a giocare sul campo della Sampdoria li ho finalmente incontrati, è stato molto bello”), in Italia è arrivato nel 2021 per giocare nell’Ascoli.
Non tutti sanno però che Botteghin ha un grande passato: forse l’Eredivisie olandese non è seguita alle nostre latitudini come la Premier o la Bundesliga, ma il campionato ‘orange’ è sempre un torneo di ottimo livello e il centrale canarino nella nazione dei mulini a vento ha lasciato un segno importante. Arrivato nei Paesi Bassi eppena diciannovenne a disputare un torneo con i brasiliani del Gremio Barueri, è stato subito notato dai dirigenti dello Zwolle che lo hanno tesserato. Quattro stagioni nel capoluogo della provincia di Overjssel, poi due al Breda e altrettanti nel Groningen, prima della rappa più importante della sua carriera, il Fejenoord: sette stagioni con la casacca a quarti biancorossi che indossò tra gli altri il grande Van Hanagem, 133 partite in Eredivisie e numerosi gettoni tra Champions ed Europa League, diventando il calciatore brasiliano con più presenze nel campionato olandese.
«Arrivai quasi per caso e sono rimasto quindici anni. In Olanda si vive molto bene, tutte le società sono ben organizzate e hanno impianti sportivi di ottimo livello. Sono ancora molto legato a questo paese, due dei miei tre figli sono nati lì, qualcuno aveva anche pensato di farmi prendere il passaporto olandese per giocare in nazionale, ma poi non se ne è fatto nulla»
Ovviamente poi si lascia spazio all’attualità, e a un difensore non si può non chiedere come mai la squadra sta subendo forse qualche gol di troppo, anche se allenata da un mister attento alla fase difensiva come Bisoli. «È vero, dobbiamo migliorare sotto questo aspetto e ci stiamo lavorando tanto. Come squadra non dobbiamo concedere agli avversari queste occasioni. Quel rigore che potevo provocare nel recupero a Catanzaro? Forse ho rischiato un po’, ma ero certo che potevo prendere la palla e infatti l’ho colpita, in quegli istanti ero sereno perchè sapevo di non aver commesso fallo. Dopo il pallone forse ho preso anche la gamba dell’avversario, ma dopo».
Tra i tanti acciaccati di questo inizio stagione c’era proprio anche Botteghin: «Adesso sto bene, mi è spiaciuto non riuscire a dare un contributo alla squadre nelle partite prima di Catanzaro. Voglio mettere la mia esperienza al servizio del Modena, magari anche per colpa della lingua non parlo davanti a tutto il gruppo, ma in campo mi faccio sentire con i compagni che ho vicino».
Si torna sulla partita del Ceravolo, finita con la beffa del pari subito nei minuti finali: «C’è poco da dire, era una partita da vincere. Non deve succedere di prendere gol alla fine, ma è successo. In questi frangenti dobbiamo prestare più attenzione. Però abbiamo un gruppo solido e molto forte secondo me, e dobbiamo essere tra i protagonisti di questo campionato. C’è da lavorare, siamo ancora all’inizio del campionato, però dobbiamo avere la consapevolezza che non possiamo perdere altro tempo».
Dal campo. Ieri allenamento solo mattutino, l’ultimo allo Zelocchi ‘pre rizollamento’. Da oggi la squadra lavorerà per almeno tre o quattro settimane a Bastiglia, in attesa che il campo dell’antistadio sia di nuovo in perfette condizioni. L’obiettivo, grazie anche alla sosta (il prossimo impegno dei gialli sarà sabato 19 al Braglia contro il Palermo), sarà soprattutto recuperare il maggior numero di infortunati possibile e consegnare a Bisoli una rosa quasi al completo.