L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle parole di Dario Mirri rilasciate direttamente dal ritiro di Manchester.
Dario Mirri che accompagna i calciatori rosanero come dei figli nel pianeta celeste del City Group. Il presidente che sarà ricordato per avere traghettato il Palermo nel futuro: «Ma adesso dobbiamo meritarci tutto questo». Il condottiero che, in una passeggiata serale nell’elegante King Street, osserva il ristorante “Tast Catala” di Ferran Soriano e Pep Guardiola e ricorda la prima cena di Manchester con il manager catalano: «È lì che sono stato con Soriano, che ha fortemente voluto il Palermo nella galassia City».
Cosa si porta dietro del ritiro del Palermo nell’Etihad Campus? «Osservare la mia faccia allo specchio dopo questa esperienza e guardare negli occhi il mio staff e tutti quelli che in questi 4 anni hanno lavorato con me per riportare il Palermo dove merita. Questo è il nostro salto nel futuro. Ma adesso, noi, la squadra, la tifoseria, i giornalisti, tutti, abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo meritarci questo sogno».
Nel 2019 il Palermo era in D, a marzo scorso pareggiava con la Paganese e la società veniva contestata. Avrebbe mai immaginato di allenarsi a casa di Guardiola? «Dalla prima gara a Marsala in serie D al San Tommaso è stato un percorso difficilissimo. Nemmeno io, forse, avrei mai sognato qualcosa del genere: due promozioni in tre anni, 12mila abbonati, sei volte tanto i duemila della B prima del fallimento. Ma questo è il passato. È storia. Oggi questa società ha un futuro solido».
Qui a Manchester c’è uno store che vende mille magliette della squadra al giorno. Come farete fruttare il patrimonio di tifosi rosanero sparsi per il mondo? «Tra gli incontri che abbiamo avuto abbiamo parlato anche della strategia commerciale. Il City Football Group, da anni, ha sviluppato competenze verticali sul merchandising e ci stanno raccontando come sono organizzati. Noi stiamo studiando come concretizzarle a Palermo. Nel 2023/2024 arriverà un nuovo sponsor tecnico con il quale stiamo ragionando su come crescere. A Manchester hanno Puma, che ha una grande esperienza internazionale e ci potrà aiutare».
Il manager Soriano è venuto a trovarvi, cosa vi siete detti? «Soriano è un uomo del Mediterraneo, è venuto a Palermo in vacanza e forse conosce degli aspetti che gli stessi palermitani ignorano. Ricordo la nostra prima cena di Manchester nel ristorante che ha aperto con Guardiola. È stato lui a volere il Palermo nel gruppo e non dimentichiamo che siamo il primo club accolto qui al campus. Nessuno aveva potuto sfruttare le stanze dove dormono i giocatori o i campi dove siallenano. Questo dimostra quanto il City tenga al Palermo».