L’edizione odierna di “Repubblica” si è soffermata sulle parole del Presidente rosanero Mirri, intervenuto in merito al presente del club, ma anche in merito al passato dello stesso.
Un anno fa, il 24 giugno, il vecchio Palermo non si iscriveva al campionato e precipitava verso la cancellazione. Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?
«Abbiamo ritrovato quella dignità che ci era stata tolta. Dallo Zamparini degli ultimi tempi sino ad arrivare a Tuttolomondo passando per gli inglesi, tutti avevano tolto la dignità a noi tifosi e alla nostra squadra del cuore. Oggi abbiamo una dignità di persone oneste e trasparenti che vogliono bene al Palermo. Oggi, qualunque cosa faccio da presidente, la faccio per il bene del Palermo. Come tifoso e come imprenditore perché per me il Palermo è la mia squadra del cuore, ma è anche un investimento , una impresa».
Come va il Palermo come impresa economica?
«Benissimo. Abbiamo una forza economica che in C non ha nessuno e che in B hanno in pochi. Il nostro capitale sociale non solo è stato versato, ma i soldi sono in cassa e non sono virtuali. Abbiamo cinque milioni cash e questa è la nostra forza tangibile. Ma c’è anche un forza che è data dalla trasparenza del progetto. Quello che sognavo da tifoso l’ho raggiunto da presidente».