Il presidente del Palermo, Dario Mirri, è stato ascoltato attraverso un’intervista realizzata da “Repubblica”. Diversi i temi trattati, tra i quali anche quello legato al nuovo stadio: «Non sarebbe ragionevole fare lo stadio quando prima devi fare il centro sportivo. Sarebbe solo una speculazione. Piuttosto io penso ad un “Barbera” con un restyling e soprattutto sogno uno stadio senza barriere. La nostra è una tifoseria civile e sono sicuro sia pronta. A questo proposito ho già avviato i contatti con la questura per uno stadio senza barriere. Il mio messaggio è valido in serie D come in C, in B e in A. Le fondamenta del nostro Palermo non potevano che essere queste. I soldi sono un elemento importante, ma i valori per cui si ama la squadra sono altri. Io paragono il Palermo al matrimonio, alla salute, dove è vero che i soldi contano ma l’amore e la salute non li compri con i soldi. Per me lo sport è un valore che non può essere cambiato dal fatturato. C’è tanto di Renzo e di quello che ho imparato dalla mia famiglia. Lui ha dato tutto se stesso per regalare ai palermitani un po’ di quello che aveva ricevuto. Non è stato il presidente che ha portato i campioni, ma è il presidente al quale è intitolato lo stadio. Si chieda il perché. La maglia? A me piace quella rosa con le bretelle nere. Ma sono un tifoso e non un padre padrone e il mio voto vale uno come quello degli altri tifosi».