L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha intervistato Dario Mirri, ecco un estratto:
“Facciamo un passo indietro. Il mito di Mirri bambino? «Mio zio, Renzo Barbera appunto, che era al di sopra di ogni sospetto, una persona che dava e riceveva aff etto: i suoi modi m’incantavano». Le prime immagini di una partita? «A quattro anni, Palermo-Brindisi, con incidenti, rimasi sconvolto, ma frenai mio padre che voleva portarmi via. A dieci, la fi nale di Coppa Italia, a Napoli, contro la Juventus. Per il Palermo ho pianto due volte, quella fu la prima. Poi, contro la Triestina per la promozione in A. Ma erano lacrime di gioia dopo tante soff erenze e umiliazioni come la radiazione». Quel giorno dunque amava Zamparini! «Mai. Lo vedevo diverso da zio Renzo. Ne apprezzavo i risultati, i campioni, ero il primo ad andare in trasferta, seguivo le Coppe e a Barcellona, confi dai ad un suo collega che ci rimase male: “Da lui, non mi sento rappresentato»”.