Mirri: «Nessuna distinzione tra Palermo e il Palermo. Fallimento? Ho voluto fondare una società sui tifosi»

Nella serata di ieri su Rai Tre è andato in onda “Di Padre in Figlio” documentario che racconta la passione per il calcio e per la propria squadra del cuore dei tifosi più noti. Protagonisti diversi volti noti dello spettacolo, ma non solo, raccontare la passione per la squadra della propria città.

Nel corso del Documentario è intervenuto anche Dario Mirri il quale ha rilasciato le seguenti parole:

«I palermitani hanno una passione per la squadra identificativa, enorme perché il Palermo è Palermo e Palermo è il Palermo non c’è distinzione tra le due cose. Il Palermo è fallito tante volte, ricordo che nell’86’ siamo rimasti un anno senza calcio a Palermo. Per i tifosi è stato un vero lutto, hanno perso un pezzo della loro vita. Cinque anni fa quando il Palermo non riuscì a iscriversi al campionato, ci siamo guardati negli occhi, abbiamo voluto fortemente ripartire immediatamente. L’estate del 2019 è stato l’inizio di tutto questo. Abbiamo voluto immaginare un club completamente diverso, ricordo la prima volta che parlai pubblicamente mia moglie mi chiese: “Non ti prepari che devi fare la conferenza stampa?” io risposi che non mi dovevo preparare, avevo già tutto scritto nel cuore, studio da 50 anni e so quello che il Palermo deve essere. Avevo ben chiaro quello che volevo fare, fondare una società sui tifosi. Sono stato 50 anni in quel posto in tribuna, condividevo con i vicini di posto i più intimi affetti. Il tifoso non è superfluo, ma è principale per il Palermo e la sua storia. Se lasciamo indietro i tifosi perdiamo l’anima del calcio. Il Palermo è dei tifosi».