L’edizione odierna de “La Repubblica Palermo” riporta un’intervista al presidente del Palermo Dario Mirri.
Torniamo alla squadra. Che ne pensa della vicenda Brunori?
«Brunori è un ragazzo di una straordinaria sensibilità. I suoi comportamenti sono dettati esattamente da quello che ha nel cuore. Fosse stato uno con qualche furbizia in più avrebbe detto altro. Ma lui è trasparente e lo apprezzo per questo. In questi due mesi è stato male e quello che avvertivamo era il frutto di questa sua enorme sensibilità. Ha detto qualcosa in un momento sbagliato. Non giudico se corretto o sbagliato. Quello era un momento di sofferenza per tutti. Lui si è esposto per eccesso di generosità. Sente la maglia molto più di tanti altri che si battono la mano sul petto. In quel momento pieno di rabbia ha detto qualcosa che è stata male interpretata. Rischiavamo di perdere una meravigliosa storia d’amore perché si è sentito non capito»
Il caso è chiuso?
«Il caso è assolutamente chiuso. Lui è determinato a giocare in serie A e vuole andare in serie A con il Palermo. Ci andremo insieme perché è l’ambizione di tutti. Sognare di giocare in serie A a trent’anni non è una colpa. Brunori ci giocherà con il Palermo»
Lei è rimasto l’unica espressione dell’anima palermitana nel Palermo.
«Con me ci sono gli “Amici rosanero”, tifosi che sono in assemblea e rappresentano la trasparenza del club. Per quanto mi riguarda, oggi sono molto più tifoso di prima. Sento il peso della responsabilità e sono pronto a morire per il Palermo. Mia moglie, quando mi sente dire queste cose, mi crede un pazzo, ma per me il Palermo non è una squadra di calcio, ma quello che lega tutti i palermitani nel mondo. Finché potrò il Palermo avrà quest’anima legata al territorio»