L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Bari e le parole di Mignani.
La prodezza di Mattia Maita allunga la festa biancorossa. Sette giorni dopo la promozione matematica, Bari esplode ancora di gioia per il ritorno al gol dopo sei mesi del centrocampista siciliano. Un bolide da fuori area che stende i rivali storici dell’Avellino, davanti a più di 22mila spettatori (secondo miglior ruolino stagionale, dopo il derby con la Fidelis Andria), fa scattare l’esultanza con il trenino e rende ancora più entusiasmante la cavalcata verso la Serie B degli uomini di Michele Mignani. Nono risultato utile consecutivo, decima vittoria nel 2022 (tutte di misura) e quinta gara di fila senza gol al passivo. C’è gloria anche per l’ex Pierluigi Frattali: con tre parate decisive porta a 518 minuti l’inviolabilità della porta (striscia iniziata dal collega Polverino), altro record nel triennio in C della gestione De Laurentiis.
Orgoglioso. Il tecnico biancorosso va dritto per la sua strada. Capace di tenere alta la concentrazione nonostante la settimana di festa, Michele Mignani è visibilmente soddisfatto. «Abbiamo onorato la partita con l’impegno e il risultato – sottolinea – ma posso assicurarvi che in settimana avevamo lavorato bene. La cosa più importante era vincere davanti a una cornice di pubblico così speciale, visto che nella altre due occasioni non c’eravamo riusciti (Foggia e Fidelis Andria, ndr). È chiaro che giocare senza pressioni ci ha agevolato. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo: gran mole di gioco, magari poca finalizzazione ma il gol lo abbiamo meritato. Nel secondo ci stava la reazione dell’Avellino ma siamo stati bravi a resistere nonostante qualche rischio». Si scioglie quando parla del gol decisivo di Maita e della sua sostituzione nell’intervallo. «L’ho fatto perché ha segnato – scherza -. In realtà ho voluto preservarlo per l’ammonizione rimediata a fine primo tempo. È un giocatore che ha grandi qualità per il nostro assetto tattico, il gol è la ciliegina sullo splendido campionato che ha vissuto. In più, volendo gestire le forze dopo tante fatiche, ho cercato di dare spazio a chi ha giocato meno». Nonostante la rinnovata fiducia per la prossima stagione, prima in B da allenatore, guai a parlargli di futuro. «Non mi piace guardare lontano – ribadisce -. Mi godo l’affetto dei tifosi che abbiamo meritato con i risultati e le prestazioni. Piano piano siamo entrati in sintonia. Nel breve termine mi piacerebbe arrivare a 80 punti ma qualcuno ce l’hanno tolto e sarà più dura arrivarci. Ci proveremo con Taranto e Palermo». Allo Iacovone mancherà Terranova per squalifica.