Migliaccio: «Emozionato per l’ultima partita»
L’ex centrocampista del Palermo Giulio Migliaccio, intervistato dal sito ufficiale del club bergamasco, ha parlato così: «Fino al venerdì che precedeva la gara di Empoli ero abbastanza tranquillo, poi è cominciata a salire l’emozione. Perché cominci a capire che sarà l’ultima trasferta, l’ultimo ritiro. Ora c’è l’attesa per l’ultima in casa, ma la sto vivendo bene perché finire così è veramente bello, lasciando un’Atalanta da record, un’Atalanta in Europa. Era quello che sognavo. A Bergamo ho vissuto l’esperienza più significativa della mia carriera e sarà qualcosa che potrò raccontare un giorno alle mie bimbe. Una delle soddisfazioni più grandi è sentire la stima della proprietà, della famiglia Percassi, che subito mi dà l’opportunità di intraprendere un nuovo percorso professionale e di poter dare ancora un contributo all’Atalanta. Ora mi voglio godere quest’ultima partita, poi studierò da direttore sportivo e mi muoverò in base alle esigenze del club. Ripenso all’esordio tra i professionisti: Savoia-Ancona, Serie C1, al San Paolo perché il nostro stadio era inagibile. Avevo 17 anni e sono entrato a 2-3 minuti dalla fine. Il bello della mia carriera è proprio da dove sono partito. Senza settore giovanile, ho fatto la serie C, sono sceso nei dilettanti e sono risalito anno dopo anno. Per arrivare in Serie A ho dovuto vincere in tutte le categorie. E’ una cosa di cui vado orgoglioso. Mi ricorderò sempre il mio primo allenamento a Zingonia: il primo gennaio 2005, faceva un gran freddo e c’era la nebbia. La domenica ho fatto il mio esordio in A battendo la Fiorentina a Bergamo: era la prima vittoria di quel campionato».