Miccoli: «Pace interiore finalmente possibile dopo l’incontro con Maria Falcone»
Fabrizio Miccoli, ex campione amato dai tifosi del Palermo e protagonista di una carriera brillante ma segnata da errori e vicende giudiziarie, si racconta in una toccante intervista rilasciata a Monica Scozzafava per il Corriere della Sera, in edicola oggi.
Dopo aver scontato la sua pena, l’ex attaccante parla della sua voglia di riprendere in mano la vita, del percorso di pentimento e del significativo incontro con Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia. Con sincerità e introspezione, Miccoli ripercorre il suo passato, gli errori commessi e la strada verso il riscatto, trovando nella famiglia, nella scuola calcio e nelle sue nuove attività imprenditoriali una ragione per guardare avanti.
Un’intervista che svela il lato umano di un uomo che, oltre il talento calcistico, si misura con la consapevolezza degli sbagli e il desiderio di ricostruire, passo dopo passo, un futuro diverso. Un racconto di rinascita, oggi sulle pagine del Corriere della Sera.
Miccoli, quanto è lungo un giorno in carcere? «È infinito».
Quante volte ci ripensa in una settimana? «Ho messo un punto, una pietra su quello che ho vissuto. Sto cercando di riprendermi la vita. Cerco di non pensarci più, di allontanare il ricordo che comunque riaffiora. Difficile, ma ci provo».
Se guarda indietro cosa vede? «Un grande errore commesso, la forza di reagire e affrontare il peggio con dignità, serietà e a testa alta. Vedo una parentesi amara che finalmente si è chiusa. Oggi faccio fatica a parlarne, vorrei mettermela definitivamente alle spalle. Sono un uomo libero, ed è una sensazione meravigliosa».
Il suo orizzonte? «La famiglia, la voglia di riconquistare il mio calcio. C’è la pace interiore che finalmente è possibile dopo l’incontro con Maria Falcone».