Miccoli: «Carcere momento difficilissimo. Chi era dentro ha capito…»

Fabrizio Miccoli, ex campione amato dai tifosi del Palermo e protagonista di una carriera brillante ma segnata da errori e vicende giudiziarie, si racconta in una toccante intervista rilasciata a Monica Scozzafava per il Corriere della Sera, in edicola oggi.

Dopo aver scontato la sua pena, l’ex attaccante parla della sua voglia di riprendere in mano la vita, del percorso di pentimento e del significativo incontro con Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia. Con sincerità e introspezione, Miccoli ripercorre il suo passato, gli errori commessi e la strada verso il riscatto, trovando nella famiglia, nella scuola calcio e nelle sue nuove attività imprenditoriali una ragione per guardare avanti.

Un’intervista che svela il lato umano di un uomo che, oltre il talento calcistico, si misura con la consapevolezza degli sbagli e il desiderio di ricostruire, passo dopo passo, un futuro diverso. Un racconto di rinascita, oggi sulle pagine del Corriere della Sera.

Chi l’accompagnò in carcere? «I tre fratelli di cui parlavo prima, loro con me all’andata, loro con me all’uscita: Giovanni Fasano, Pierpaolo Mengoli e Antonio Savoia».

Aveva paura? «È stato un momento difficilissimo, quello è un posto dove mai immagini di stare, non lo auguro a nessuno. Però ero determinato ad affrontare quel percorso. Il mondo mi era già crollato addosso, quando sono andato lì era già la fase successiva. Prima cominciavo e prima finivo. Ho sofferto tutti i giorni, ma ho avuto la fortuna di incontrare persone che hanno capito chi ero e che non c’entravo con quel luogo. E mi hanno aiutato ad essere meno a disagio».

Cosa farà da grande Fabrizio Miccoli? «Il calcio resta la mia vita, c’è la scuola per i ragazzi e chissà che non si concretizzi un progetto diverso… che in qualche modo mi riporti fra i professionisti».

Ce lo anticipa? «Sono molto scaramantico, aspettiamo. Poi se non va a buon fine, continuerò a portare le colazioni ai clienti dei nostri B&B. Una cosa è certa: ho ancora tante partite da giocare».