L’edizione odierna “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Messina e sul nuovo direttore sportivo.
Il Messina ha scelto il suo nuovo direttore sportivo: Marcello Pitino, ex dirigente, tra gli altri, di Barletta, Nocerina, Catania, Messina e reduce da un triennio al Casarano. Il d.s., pertanto, torna in riva allo Stretto dopo l’esperienza in giallorosso nella seconda parte della stagione 2016-17, culminata con il fallimento del club allora guidato da Franco Proto. Lungo faccia a faccia, nel pomeriggio di ieri, con il patron Sciotto, che ha scelto Pitino dopo una riflessione di qualche giorno, necessaria per individuare il profilo più adatto a sostituire l’ormai ex Argurio, che si è dimesso la scorsa settimana. Pitino, non a caso, domenica era sugli spalti del Giovanni Paolo II, a Francavilla Fontana, dove il Messina è andato a sbattere pesantemente (ko per 5-1 ). Servirà una scossa, giocoforza, perché domenica i giallorossi sono attesi da un incrocio, in casa con il Picerno, in cui i tre punti rappresentano l’unica opzione per la squadra di Raciti.
Il direttore sportivo è il primo tassello del nuovo impianto dirigenziale su cui il presidente Sciotto si è trovato costretto ad intervenire in corsa dopo la definitiva uscita di scena di Pietro Lo Monaco. Pitino avrà pochi giorni per intervenire sull’organico. In entrata dovrà lavorare su almeno tre innesti: un esterno sinistro, un centrocampista e un attaccante che sostituisca Vukusic, tornato in Croazia dopo aver rescisso. Ma vanno tenute in considerazione anche alcune possibili operazioni in uscita: in difesa, uno tra Celic e Mikulic potrebbe partire. A centrocampo è in bilico Fazzi. Inoltre va decifrato il capitolo Lewandowski: il portiere polacco, che ha giocato una prima parte di stagione al di sotto delle aspettative – al punto da farsi scavalcare nelle gerarchie dal ventunenne Antonino Fusco – era dato tra i partenti, ma alla fine il club potrebbe decidere di scommettere ancora su di lui.