L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Matteo Messina Denaro e le minacce all’avvocato d’ufficio che voleva rinunciare all’incarico.
“Sono un amico di Matteo, perchè non lo vuoi difendere? Vuoi morire?”. Matteo è Matteo Messina Denaro, mentre l’autore di questa minaccia di morte è un anonimo che ieri ha telefonato all’avvocato Calogero Montante, nominato difensore d’ufficio del boss di Castelvetrano.
Nei giorni scorsi, infatti, Lorenza Guttadauro, avvocata e nipote del boss di Castelvetrano, ha rinunciato a difendere suo zio nel processo di secondo grado sulle stragi di Capaci e via d’Amelio, in corso davanti alla corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta. In primo grado Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo. I giudici, dopo il passo indietro dell’avvocato Guttadauro, hanno nominato Montante come difensore d’ufficio.
Il penalista, però, aveva comunicato di voler rinunciare al mandato per incompatibilità visto che in passato è stato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo Borsellino Quater, e perché ricopre la carica di vice procuratore onorario alla Procura di Palermo. Giovedì 9 marzo, al termine di una breve camera di consiglio, la Corte d’assise d’appello aveva confermato Montante come difensore d’ufficio di Messina Denaro. E poi aveva rinviato l’udienza al 23 marzo per le conclusioni della difesa.