L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’addio di Messi al Barcellona.
«Io volevo restare. L’anno scorso sì avevo chiesto di andar via, ma quest’anno no. Quando Joan Laporta è stato eletto siamo andati a cena e ho deciso di restare. Non era semplice, ma avevamo trovato un accordo. Poi improvvisamente è saltato tutto». Giovedì Messi doveva firmare il suo 11° contratto col Barça che, invece, ha chiamato suo padre Jorge e gli ha detto che non c’era più niente da fare. «Io mi sono tagliato lo stipendio del 50% e ho accettato di spalmare il contratto. Però non è vero che il club mi ha chiesto un’ulteriore riduzione del 30%».
La Vanguardia dice anche che il Barça, senza però dire nulla al Real Madrid, aveva accettato l’accordo siglato dalla Liga con Cvc Capital Partners, il fondo d’investimento pronto a versare nelle casse degli organizzatori del torneo spagnolo 2,7 miliardi di euro. Al Barça toccherebbero 270 milioni di euro, e col sì catalano alla firma con Cvc la Liga avrebbe allargato le maglie del salary cap. Giovedì scorso però il Real Madrid ha emesso un duro comunicato contro la firma del contratto tra Liga e Cvc. Come per la Superlega, Florentino Perez detta la linea e Laporta la segue, ma il Barcellona è stato costretto a dire no a 270 milioni di euro e alla mancata conferma del giocatore che ha cambiato la storia del club.