L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui costi del mercato del Palermo targato City Group della scorsa estate.
Quant’è costato Brunori? Una domanda che solo adesso ha una risposta certa: 1,8 milioni di euro, attualizzati a 1,756 milioni. È quello che la Juventus ha comunicato ai suoi azionisti nella relazione finanziaria che dovrà essere approvata tra due settimane. Non sono specificati, inoltre, possibili bonus legati alle prestazioni della punta del Palermo, a differenza di quanto fatto per altre operazioni di mercato (sia in entrata che in uscita) confuse dal club bianconero in questa sessione estiva.
Con le cifre ufficiali della spesa per l’acquisto Brunori, l’investimento compiuto dal City Football Group –esclusivamente sui cartellini, senza considerare gli stipendi – si aggira cosi sui 5,5 milioni di euro per la campagna acquisti degli scorsi mesi. L’unica certezza, però, riguarda solo il bomber italo-brasiliano, mentre per gli altri bisogna affidarsi alle indiscrezioni di mercato di quest’estate. Il cartellino più oneroso, stando a questa cifre, sarebbe stato quello di Saric, prelevato dall’Ascoli per 1,85 milioni di euro. Segue Di Mariano dal Lecce, che sarebbe stato acquistato a titolo definitivo per 900 mila euro. Dalla Romania, invece il portale Fanatik indica in 170 mila euro la somma pagata dal Palermo per l’acquisto di Pigliacelli dall’Universitatea Craiova.
Sul fronte dei riscatti da precedenti prestiti, tra Empoli e Palermo c’era un accordo sulla base di 300 mila euro per Damiani, ma il centrocampista è stato acquistato solo dopo la scadenza della clausola e le cifre potrebbero essere diverse, mentre per Soleri (200 mila euro al Padova) e Fella (320 mila euro alla Salemitana) è scattata l’opzione (obbligatoria, per il secondo, dopo la promozione in B). Considerando che per Stulac (riscatto obbligatorio) e Bettella (diritto di riscatto) gli eventuali pagamenti slitteranno al termine della stagione 2022/23, la spesa estiva per i cartellini da pane del Palermo targato City Group è stata di circa 5,5 milioni. La permanenza dello sloveno, la prossima estate, dovrebbe comportare costi per 1,1 milioni; mentre per il centrale di proprietà del Monza l’opzione sarebbe stata fissata a 4 milioni. Quel che è certo è che, già cosi, la holding dello sceicco Mansour ha realizzato un investimento record per un proprio club di seconda divisione. Il Girona, nella stagione 2019/20, ha speso 5,7 milioni ma con cessioni per oltre 25 milioni, mentre nelle successive stagioni in Segunda non ha mai raggiunto 11 milione, così come il Troyes in Ligue 1.