L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle prestazione dei due nuovi arrivati dal mercato di gennaio, Damiani e Felici.
Impalpabile, ininfluente. Gli effetti del mercato rosanero di gennaio non si sono ancora isti. Il Palermo che avrebbe dovuto rinforzarsi per puntare alla vetta, secondo le strategie della dirigenza rosanero, ha visto in modo evidente la propria classifica depauperarsi. L’andamento del campionato sta certificando ciò che era facilmente intuibile.
La scelta di puntare su due giocatori soltanto, per di più reduci da lunghi periodi di inattività si è rivelata del tutto controproducente. Un innesto a metà campo e uno nel reparto offensivo. Samuele Damiani e Mattia Felici dovevano in teoria mutare il ruolino di una squadra che era stata seconda per trequarti del girone di andata.
Il centrocampista arrivato dall’Empoli avrebbe dovuto portare fosforo in mezzo al campo, l’enfant prodige del Lecce che era già stato protagonista nell’anno della serie D con il Palermo dinamismo e cambi di passo per la manovra offensiva. Damiani non giocava una partita da otto mesi. Felici era fermo addirittura da due anni per due interventi sia alla spalla che al piede. Era qualcosa da mettere in conto. Entrambi continuano a fare fatica a inserirsi, soprattutto non hanno preso per mano la squadra portandola verso il vertice.