“La cura del calcio non è andata bene. Mediaset per il prossimo triennio ha deciso di diminuirne drasticamente le dosi per non morire. Le linee di sviluppo del triennio 2017-2020 del gruppo televisivo presentate martedì a Londra hanno messo a nudo le perdite accusate da Premium, incapace di ammortizzare i circa 600 milioni euro annui spesi per il calcio (380 per le gare delle migliori 8 di serie A e 220 per la Champions). Nel 2015 la pay tv ha accusato 84 milioni di perdite, che sono diventati quasi 200 nel 2016. Ergo: Mediaset molto probabilmente deciderà di sedersi in panchina, non partecipando all’asta per i diritti del triennio di Champions League 2018/’21 (nonostante dal ‘17/’18 l’Italia tornerà ad avere 4 squadre qualificate).Per la serie A, la piattaforma potrebbe ospitare contenuti di Sky, a cui offrirebbe in cambio contenuti extracalcio. La manovra consentirebbe a Mediaset di abbattere i costi per 800 milioni, diminuendo però i ricavi fino al 90%. E la francese Vivendi che, dopo aver stracciato il contratto di acquisto di Premium definendola «una scatola vuota», ha recentemente scalato il Biscione arrivando alla soglia del 30%? «Da loro nessuna proposta. Se ne arriverà una in grado di creare valore la valuteremo», ha chiosato Piersilvio Berlusconi (foto), vicepresidente esecutivo e ad di Mediaset. Il riassetto ha allarmatoi sindacati, che hanno chiestoun incontro urgente con i vertici di Cologno Monzese. Ma non può non preoccupare anche il calcio italiano, dipendente per buona parte del suo fatturato dai diritti tv. Nell’ultima asta, la concorrenza Sky-Mediaset aveva fatto piovere nelle casse dei club quasi un miliardo di euro. Impossibile replicarli se nel panorama resterà solo Sky”. Questo quanto riportato sull’edizione odierna di “Leggo – edizione Roma”.