L’ex calciatore di Catania e Palermo Antonio Mazzotta è stato intervistato da Alessio Alaimo su “TMW” rilasciando le seguenti parole:
«Mi sto allenando con un preparatore ogni giorno, pronto per tornare in pista prima possibile»
A Catania era arrivato come uno dei colpi di mercato. Poi qualcosa è andato storto…
«Ero andato al Catania con altri progetti, dopo due mesi hanno distrutto i programmi iniziali con Laneri e Tabbiani. Non ci hanno dato tempo per lavorare. Abbiamo fatto il ritiro in un campo in condizioni precarie, all’inizio facevamo un’ora di strada per andare all’allenamento. Poi siamo andati al Cibalino, che è un campo con misure differenti rispetto a quelle dello stadio. Eravamo tutti nuovi, dovevamo formare il gruppo, invece hanno cambiato tutto. Nel complesso fino a gennaio il gruppo ha portato la squadra alla semifinale di Coppa Italia».
Perché è finito ai margini?
«Sono stato accusato di scarso impegno e mi hanno messo ai margini: se manca una dirigenza forte e vai dietro alle voci della piazza succede questo. Quando mi è stata mossa questa accusa sono rimasto male, dopo vent’anni che gioco a calcio e mi sono sempre comportato bene, sono stato colpito nell’orgoglio».
Il Catania ha cambiato direttore e allenatore.
«Quest’anno li vedo bene perché hanno preso un allenatore vincente e un direttore che ha fatto calcio vero e sa come gestire un gruppo».
Si preannuncia un campionato impegnativo.
«Il Girone C è sempre quello più tosto. Vedo bene l’Avellino che ha riconfermato la maggior parte del gruppo e il Catania che ha un direttore preparato così come il Trapani che ha un progetto ambizioso e un presidente che punta in alto».
La sua carta d’identità dice Palermo: come vede i rosanero?
«C’è una società che investirà tanto e secondo me se riconferma la maggior parte del gruppo facendo qualche innesto importante può vincere il campionato e puntare alla promozione».
E lei pronto a tornare in campo?
«C’è stato qualche contatto. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. Ho sicuramente voglia di tornare a giocare»..