Mazzarani: «Il calcio si doveva fermare prima. Ripresa? Non esiste una soluzione che accontenterà tutti. Ci saranno lamentele»
Intervenuto ai microfoni di “Tuttoc.com”, Andrea Mazzarani, calciatore in forza al Catania, si è espresso così in merito all’emergenza Coronavirus: «E’ un momento delicato e brutto per tutt’Italia, ma bisognava prevenire prima. Le misure che ha adottato il Governo sono state tardive, bisognava chiudere tutto in via definitiva imparando da quanto è accaduto in Cina. In ospedale mancano i posti letto, proprio per questo faccio un appello affinchè le persone economicamente più fortunate possano fare una donazione per aiutare chi mette a repentaglio la propria vita per gli altri. Penso ai medici, ma anche alle forze dell’ordine. Se si poteva fermare prima il calcio? Assolutamente sì, basti pensare che la Champions League è andata avanti con il pubblico già dopo l’esplosione della pandemia. La macchina calcio è produttiva, ci sono tanti soldi di mezzo e il tema dei diritti televisivi è importante, ma la gente muore e non c’è da scherzare. E pensare che qualcuno parlava di una semplice influenza. Che Catania troveremo alla ripresa? Bella domanda. Tante cose cambieranno, qualora si dovesse riprendere. Si azzera tutto, vincerà chi si farà trovare pronto a livello mentale visto che fisicamente saremo tutti sulla stessa barca. Sarà la testa a fare la differenza, noi stavamo vivendo un momento molto positivo e avevamo accantonato ogni tipo di ansia grazie all’apporto della nostra gente. Speriamo si possa concludere l’annata con una impresa, l’obiettivo primario è quello di entrare nei playoff ed essere protagonisti come nessuno avrebbe pronosticato qualche mese fa. Se i playoff non si disputassero? Ho letto tanto quello che sta succedendo, ci sono tante opzioni. La consapevolezza è una: non esiste una soluzione che accontenterà tutti, prepariamoci ad una serie di lamentele. Mi auguro che questa situazione finisca al più presto, restando a casa e rispettando le regole sconfiggeremo il virus e magari torneremo alla normalità. Non escludo ci possa essere qualche deroga per scendere in campo anche a fine estate, l’annullamento di Olimpiadi ed Europei mi fa pensare che si vada in quella direzione. Automaticamente saranno prolungati anche i contratti».