Maxi confisca per Bagagli: agli atti intercettazioni sull’ex rosa Cavani – i dettagli

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”, parla di una maxi confisca per i negozi Bagagli, che passano allo Stato, così come le srl che amministrano i punti vendita di via Libertà, via Messina e via XX Settembre e non solo. Il provvedimento è ai danni di Salvatore Milano, 65 anni, ritenuto esponente e cassiere della famiglia mafiosa di Porta Nuova e del suo cugino acquisito Filippo Giardina, anche lui 65 anni, ritenuto legato a Gianni Nicchi, il giovane boss di Pagliarelli.

Milano, si legge su “Il Giornale di Sicilia”, risulta aver avuto rapporti con alcuni giocatori e non del Palermo calcio. A fare scattare le indagini che porterà al collegamento fra Milano e la catena di negozi Bagagli è stato pizzino ritrovato nel covo di Giardinello in cui furono catturati proprio i due capimafia di Tommaso Natale: «Totucc Milano B a ga g l i », e poche settimane dopo l’avvocato Trapani e Giovanni Pecoraro, ex procuratore sportivo, parlando al telefono confermavano che i punti vendita erano riconducibili proprio a «Totuccio» Milano.

Agli atti ci sono delle conversazioni telefoniche intercettate tra Milano e Antonio Schio, ds rosanero dal 1999 al 2002 ed in seguito collaboratore di Rino Foschi (fino al 2008). Già sospetta ai tempi era stata la sponsorizzazione a titolo gratuito dei negozi Bagagli, fatta da alcuni calciatori del Palermo. A tal proposito, in una delle intercettazioni, si parla dell’ex rosanero Edinson Cavani che aveva pubblicizzato gratuitamente l’attività di Filippo Giardina. Di seguito un estratto dell’intercettazione riportata da “Il Giornale di Sicilia”:

– Schio:«Mi ha chiamato Filippo (Giardina, ndr) perché insomma ha fatto la pubblicità con Cavani». Milano: «Ah sì… Tutto a posto?». Schio: «È contento perché è riuscito a farla sempre senza…». Milano: «Senza spese, senza usare soldi, risparmiare sempre». Schio: «Esatto». Milano: «Allora quando… pensami okay? Schio: «Va bene».