Mauri: «Milan? Sapevo che sarei stato solo di passaggio. Palermo? Mio fatello mi ha detto…»

Intervistato ai microfoni de “Il Giornale di Sicilia” Juan Mauri si è espresso in merito alla città di Palermo, ma non solo, qualche parola anche sul Milan: «A Palermo sono già stato alcune volte. Principalmente in aeroporto, quando giocavo all’Akragas, poi ho visto anche un Palermo-Milan al “Barbera” nel 2016, ma vinse il Milan». Quel Milan che, seppur per pochi giorni, è stata la sua squadra… «Sapevo a cosa andavo incontro, sapevo di non entrarci nulla. Sono stato realista, due giorni dopo essere arrivato in Italia sono andato all’Akragas. Già nove anni fa, quando mio fratello venne qui, ho avuto l’opportunità di giocare nel calcio italiano, ma non me la sono sentita. Senza il Milan, però, penso che non sarei mai venuto qui». Con José, suo fratello, che rapporto ha? «È lui mio fratello, non viceversa (ride, ndr). A me però fa piacere che sia più forte e sia arrivato al Milan. È più piccolo di me di otto anni, spero che abbia iniziato a giocare per seguire le mie orme. Siamo legati, ma siamo due persone diverse. Io sono più tranquillo. La domenica in cui mi hanno contattato dal Palermo, siamo stati al telefono per mezz’ora e mi ha detto che mi sarei trovato in una grande squadra. L’obiettivo di giocare contro di lui non l’ho mai avuto. Magari insieme, in Argentina, tra dieci anni». Tifate entrambi per la stessa squadra? «No: io sono del River, lui è del Boca. Stessa cosa tra mia madre e mio padre, anche se tifiamo tutti per la squadra della nostra città, il Ferro Carril Oeste».