Matteo Messina Denaro: la nipote avvocata rinuncia a difenderlo nel processo per le stragi Falcone e Borsellino

L’edizione online de “La Repubblica” si sofferma sul processo per le stragi di Falcone e Borsellino e sulla decisione dell’avvocato, nonché nipote, di Matteo Messina Denaro.

C’era tanta attesa per l’arringa che l’avvocata Lorenza Guttadauro avrebbe dovuto tenere domani mattina, in difesa dello zio Matteo Messina Denaro, nell’aula della corte d’assise d’appello di Caltanissetta. Il processo è quello che vede imputato il capomafia trapanese di essere fra i mandanti delle stragi Falcone e Borsellino: in primo grado è già arrivata una condanna all’ergastolo. Ma domani mattina l’avvocata Guttadauro non sarà in aula, ha rinunciato al mandato. E il caso diventa adesso un giallo.

Nei giorni scorsi, i carabinieri del Ros hanno arrestato la madre di Lorenza Guttadaura, Rosalia: la sorella del padrino è accusata di associazione mafiosa, per aver gestito la cassa della famiglia ed essere stata uno snodo fondamentale del sistema di comunicazione del latitante arrestato il 16 gennaio scorso. Fra i pizzini ritrovati ci sono tanti nomi in codice: “Fragolone” era Rosalia Messina Denaro. Poi c’erano “Ciliegia”, “Fragolina”, “Parmigiano”, “Reparto”, “Condor”, “W”: nomi in codice che il pool coordinato dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e l’aggiunto Paolo Guido stanno cercando di decifrare. Sono altri familiari di Messina Denaro? Sono amici? Sono imprenditori complici?

L’avvocata Guttadauro ha fatto una sola uscita pubblica dopo l’arresto del boss: parlando con Rai News 24 ha detto che le “condizioni di salute dello zio sono gravi” e ha aggiunto: “Non credo che una cella possa essere il luogo adeguato per delle cure”. La difesa di Messina Denaro punta a dichiarare l’incompatibilità fra le condizioni di salute del detenuto e il carcere, un modo per provare a lasciare la cella al 41 bis, magari per un posto in un ospedale. Adesso, la rinuncia alla difesa nel processo di Caltanissetta. Lorenza Guttadauro continua invece ad assistere lo zio a Palermo. Almeno per il momento.