Ex presidente del Palermo e ancora oggi avvocato: Salvatore Matta torna a parlare del fallimento del club rosanero avvenuto nel 1986, quando lui era a capo della società. Ecco le sue parole riportare sulle pagine di oggi del “Giornale di Sicilia”: «Pur non avendo simpatia per Zamparini, mi auguro che questa vicenda non sia frutto di un atto illegittimo come nel 1986. Non vorrei che si scopra la legittimità delle operazioni tra quattro o cinque anni, col Palermo fallito. Perché illegittimo nell’86? Perché la FIGC guidata dal commissario Carraro non intervenne per delle lotte politiche dell’epoca e per questo il Palermo non è stato iscritto. Erano lotte di carattere locale vista la situazione politica di Palermo a quel tempo. Avevamo depositato in Lega un miliardo di vecchie lire con i preliminari di cessione di Bigliardi e Sorbello, c’erano già le caparre da 13 miliardi depositate. Il curatore poi ottenne tutti i soldi, per pagare tutti i debitori dopo il fallimento».