L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” riporta una lunga intervista all’ex rosanero Ales Mateju il quale si è espresso sulla sua nuova avventura allo Spezia e alla sua esperienza in rosanero.
«Allo Spezia non solo per la salvezza, ma per continuare la mia carriera da professionista». Tra gli ultimi arrivati Ales Mateju, ceco, classe ’96, è stato tra i primi a inserirsi, non soltanto nello spogliatoio, ma anche nelle idee chiare di gioco del suo allenatore Luca D’Angelo.
Quasi 100 presenze nel Brescia tra A e B, la metà circa nel Palermo, a dicembre la decisione di cambiare aria. Perché? «Non c’è un solo motivo, diciamo che ero in scadenza di contratto, avevo ricevuto anche delle proposte dalla Cechia, ma quella dello Spezia è stata rapida e concreta, e ho deciso di accettare anche se a Palermo stavo bene e ho solo ottimi ricordi».
Perché proprio Spezia malgrado la pessima posizione di classifica? «Amo le sfide: seguivo con interesse lo Spezia Calcio in serie A, dove si è fatto conoscere da tutti. Penso che sia una società seria, sapevo che avrebbero rifatto lo stadio nuovo e anche dal punto di vista calcistico avevo fiducia».
Ci vuole coraggio oltre che fiducia vista la classifica: che impressione le ha fatto la sua nuova squadra? «Per me la squadra è forte malgrado la classifica. Stiamo attraversando un momento difficile e non sarà facile uscirne, ma spero e credo che le nostre qualità di giocatori insieme a quelle del mister possano fare la differenza».
Il suo contratto scade a giugno 2024: pensa di tornare in Patria? «Sinceramente ho scelto Spezia anche perché penso che questa zona d’Italia sia vivibile, a misura d’uomo. Spero di poter contribuire alla salvezza e, perché no, poter decidere di prolungare il mio contratto insieme a mia moglie e a mio figlio piccolo».
Lei era stato presentato come difensore centrale o laterale, ma fino ad oggi l’abbiamo vista cavarsela non male come esterno offensivo. Qual è il suo vero ruolo? «Nasco come difensore laterale ad essere sincero, ma nella mia carriera mi sono trovato spesso a ricoprire altri ruoli di centrocampo. Allo Spezia sono partito dalla partita d’esordio come laterale offensivo destro. Devo ammettere che sulle prime avevo qualche dubbio, ma ho fatto presto ad adattarmi e nelle partite successive ho migliorato la situazione».
Calciatore eclettico, con trascorsi significativi con Brescia, Venezia e Palermo fino allo scorso dicembre, capace di svolgere sia il ruolo di laterale destro e sinistro, sia di centrale difensivo. Giocherebbe anche terzino sinistro aspettando il rientro di Reca e Jureskin, entrambi acciaccati? «Se me lo chiedesse il mister certamente».
Forse, però, in quel ruolo potrebbe rientrare già contro il Cittadella Elia, lo conosceva già? «Certo, ho giocato con lui nel Palermo, in passato ho avuto occasione di giocare anche con altri calciatori che ho ritrovato allo Spezia, come Jagiello nel Brescia, poi con Gelashvili parliamo la stessa lingua perché ha giocato nello Sparta Praga».
Come si è trovato nel gruppo? Ha fatto amicizia con qualcuno? «Davvero bene con tutti i giocatori, ho trovato davvero dei bravi ragazzi, il mister è tosto e al tempo stesso un’ottima persona e un valido allenatore». Dove ha scelto di abitare? «Con con Jagiello, Nagy, Muhl, Wisniewski abbiamo preso casa a Forte dei Marmi, poco distante dalla Spezia e al tempo stesso comodo per le famiglie»