Masucci: «Questo mio Pisa ricorda il Sassuolo e Lucca segnerà»
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha riportato un’intervista a Gaetano Masucci il quale ha parlato di Pisa e di Lucca, ma non solo. Ecco qualche estratto:
Dal basso in alto, sempre. Come quando salta di testa, Gaetano Masucci con i suoi 173 centimetri è capace di anticipare i marcantoni delle difese avversarie. Dal basso in alto come nella sua carriera, cominciata in Campania e arrivata al Torino a 14 anni. E come nella scalata col Sassuolo dalla C2 alla A, fino a questa con il Pisa, partita in C e oggi con la A nel mirino.
Dovrebbero chiamarla Messner…
«È stata una fortuna! Quelle due scalate sono stati percorsi andati in crescendo».
Al Sassuolo la società era tutto?
«Sì, era l’anno zero, tutto nuovo. Sono arrivato con Magnanelli, Pensalfini, Pagani e Pomini, quelli dello zoccolo duro: siamo ancora amici. Con allenatori come Allegri, Pioli, Di Francesco: una grande esperienza».
Pomini gioca ancora in B, ora è alla Spal: quando lo vede cosa vi dite?
«Mi prende in giro! Dice che col fisico che ho riesco ancora a giocare e fare gol: se il 29 avessimo giocato, magari uno gliel’avrei fatto…».
Cosa c’è di simile tra Sassuolo e Pisa?
«Le piazze ovviamente sono diverse, ma le società sono unite dalla programmazione, che dovrebbe essere alla base di tutto. Dare continuità con persone serie paga, puntando sulle strutture: cose che ho visto a Sassuolo e che ritrovo qui».
È a Pisa da gennaio 2017, il primo ad arrivare di questo gruppo.
«C’era anche un giovanissimo Birindelli. Mi ha voluto Gigi Riccio, il vice di Gattuso, che aveva giocato con me a Sassuolo. Quel primo anno siamo retrocessi, poi sono state gettate le basi per vincere, con l’arrivo dei vari De Vitis e Gucher».
Nel 2018-19, in C, è cominciata l’era di Luca D’Angelo.
«La continuità aiuta, pian piano si è formato un gruppo forte nel quale tutti hanno dato tanto. D’Angelo è particolare: bravissima persona, molto schietto, fa lavorare bene in settimana. Anche il suo è un percorso di crescita, andrà di certo in A».
Con il Pisa, playoff compresi, ha fatto 132 partite e 24 gol. Quali ricorda?
«La finale di Trieste, quella della promozione in B. Con quel gol davanti ai nostri tifosi, bellissimo. Sullo schermo del telefono ho ancora la foto dei miei bimbi sdraiati sul prato dopo la partita».
E allora ci parli del talento Lucca.
«Ha qualità fisiche e atletiche uniche, è forte tecnicamente e come coordinazione. Ha avuto un calo normale, dopo la grande partenza, solo per qualche problema fisico. Adesso si mette a posto e farà tanti gol, sicuro».
Potrà imporsi in A?
«Certo, ha la personalità giusta».