In questi ultimi giorni tiene banco il caso “Mascherinagate” accaduto nel Lazio. La Regione ha acquistato 7,5 milioni di mascherine dalla Eco Tech, ma queste non sono mai arrivate. Proprio per questo motivo c’è giù un’indagine in corso. Ancora il mistero non è chiaro, ma emergono importanti novità che riportano anche al fallimento dell’US Città di Palermo.
Tra i personaggi coinvolti, scrive il quotidiano “La Verità”, c’è il broker Edoardo Caforio che riporta al Palermo calcio. Caforio, il 3 maggio dello scorso anno è stato nominato rappresentate per il mercato italiano della Seguros Dhi-Atlas (riconducibile ad Andrea Battaglia Monterisi broker invischiato in un processo di camorra), società che avrebbe rilasciato la polizza fideiussoria a garanzia dell’affare tra la Eco Tech Srl e la Regione Lazio. Lo stesso Caforio è il socio unico della Evc intermediazioni assicurative srl, società alla quale l’US Città di Palermo si è rivolta per chiedere la fideiussione, in particolare al broker Carlo Camilleri (amministratore EVC clicca qui per leggere l’intervista)e non – come si legge nelle carte dell’amministratore giudiziario dell’epoca Giovanni La Croce – al broker Francesco Barbaccia che aveva sempre assistito l’Unione sportiva Palermo nell’ottenimento delle garanzie. La proprietà del club di viale del Fante, come è ben noto, non era riuscita ad ottenere la fideiussione per l’iscrizione del club «A causa – dichiarava Salvatore Tuttolomondo – di problemi informatici» e questo portava al fallimento del club. Il 26 giugno (due giorni dopo la mancata presentazione della fideiussione) Alessandro Toscano della Evc dichiarava di «voler interrompere ogni rapporto professionale con la società di calcio», aggiungendo che i problemi sulla mancata iscrizione sono dovuti al ritardo del bonifico di 45mila euro con cui si certificava il pagamento del premio assicurativo. A chiedere il pagamento, scrive sempre il quotidiano “La Verità”, sarebbe stato sempre Caforio. Il mistero resta fitto e le indagini sono in corso.