L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni di Alessandro Martinelli, centrocampista del Palermo. La sua famiglia conosce Palermo? «Papà, dopo l’undici settembre, non prende più l’aereo. E’ venuto a trovarmi mio fratello Giacomo. Mamma Mariangela ha promesso che verrà, e mio padre un modo lo troverà, magari in nave». E Alice? «Lavora alla Mercedes. Quando le ho detto di Palermo, non l’ha presa bene. Ora si è innamorata della città». Le aveva promesso il gol? «Come facevo? Ne ho segnati quattro in tutta la carriera! Ma gliel’ho dedicato». Eppure si presentò in Italia con una prodezza che fa ancora il giro del web. «Derby veneto. Io nel Venezia. Angolo del Vicenza, conquisto palla al limite dell’area, supero in dribbling due avversari e prima di calciare in porta metto a sedere il portiere avversario, tutto in 23 secondi. Nello spogliatoio, mi prendevano in giro chiamandomi Weah». Pergolizzi l’ha spostata a destra per convincerla a cercare la porta! «A sinistra, mi trovo più a mio agio. Per me un gol equivale a recuperare una palla».