L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni di Alessandro Martinelli, centrocampista del Palermo. Hobby? «Il tennis, Federer è ovvio, l’idolo. Ogni tanto gioco con Lancini, Pelagotti e Ricciardo». Ha sentito Corini. «Gli ho detto “Mister mi dispiace”. Ha risposto che quando si è con la coscienza a posto non si deve te. Cellino è esigente e istintivo. Quando si sveglia e sceglie una cosa, la mette in atto, senza pensarci». Anche lei ha subito una decisione di Cellino: «Sarò freddo, ma se vedo qualcosa di sbagliato, m’inca… A Brescia l’ho fatto, sia pure con garbo». Cosa pensa del razzismo e del caso Balotelli? «Brutta storia, sono solidale con Mario. Negli stadi, bisognerebbe solo divertirsi». Venti, otto, ventotto: numeri delle maglie indossate. A Palermo la sei: «Il 20 l’avevo alla Samp, era elegante. Il 28 a Brescia: il giorno di nascita del mio procuratore ed il simbolo di Guardiola. Il sei? Meglio cambiare ogni tanto».