Marotta: «La Sicilia oggi è fuori dal mondo calcistico e sportivo che conta. Il Palermo…»
Il Presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, durante l’evento a Messina ha espresso un forte legame personale e familiare con la regione, avendo radici siciliane nonostante sia cresciuto al Nord. Ha riconosciuto la storica importanza del calcio a Messina, lamentando però le recenti difficoltà del club, invocando un maggiore supporto locale per il rilancio. Inoltre, Marotta ha evidenziato le problematiche generali del calcio in Sicilia, come la mancanza di strutture e competenze rispetto ad altre regioni, sottolineando la necessità di un maggiore sviluppo sportivo che possa essere all’altezza del ricco patrimonio culturale e ambientale della Sicilia.
Ecco le sue parole:
«Sono nato nel profondo Nord, a Varese, al confine con la Svizzera, ma da genitori nati a Messina. Mio padre ha fatto carriera nella Marina, poi attraverso una legge dello stato è passato al Ministero delle finanze, destinazione Varese, dove sono nato io. Qui ho tanti parenti, sono legato alle nostre radici, conservo i contatti e le frequentazioni. Parlo però il dialetto lombardo e invece non conosco bene il siciliano. Conosco molto bene la storia del Messina, specie degli anni ’60/’70 quando ero giovane e aveva in squadra giocatori come Ciccolo e Fascetti. Ho assistito a qualche partita al Celeste. Con il San Filippo c’è stata un po’ di sfortuna, perché quando è stato inaugurato uno stadio moderno da lì in poi non sono stati ottenuti risultati eccellenti. Messina adesso è in categorie non consone al prestigio della città e della Sicilia, l’auspicio è che riceva un supporto. Invito l’assessore Amata e la Regione affinché si dia un contributo, non economico, ma coinvolgendo una delegazione di imprenditori perché si possa riportare la squadra sui palcoscenici che merita».
Marotta conosce bene i problemi del calcio italiano e quelli legati al calcio siciliano in particolare: «Non voglio fare denunce né identificare colpevoli, ma la Sicilia è oggi fuori dal mondo calcistico e sportivo che conta. In Serie A vi sono attualmente solo due calciatori siciliani. Se parliamo di strutture, facendo un confronto tra Brescia e Palermo, vicine come numero di abitanti, a Brescia ci sono 5 volte le scuole calcio di Palermo, che sono poche. Non vi sono soltanto problemi strutturali, ma anche una carenza delle competenze, non tanto della passione, per far sì che si possa essere autorevoli punti di riferimento per i ragazzi. La Sicilia ha un patrimonio turistico, ambientale e culturale, sicuramente è tra le Regioni più belle d’Italia e vorrei tanto che nello sport riuscisse a risalire la china».