Maria Sole Ferrieri Caputi: l’arbitro di Feralpisalò-Palermo sarà la prima donna ad arbitrare in serie A
Maria Sole Ferrieri Caputi, l’arbitro che questa sera dirigerà la sfida d’andata delle semifinali playoff di C tra Feralpisalò e Palermo è destinata ad entrare nella storia. La prossima stagione, infatti, il fischietto toscano arbitrerà nella massima serie italiana. Sarà dunque la prima donna a dirigere una sfida di serie A.
Ecco quanto scrive “Il Corriere della Sera”:
“Il primo arbitro donna in serie A? Ci siamo, finalmente. La prossima stagione sarà quella buona. Il retroscena arriva diritto dritto da Coverciano, dove martedì s’è tenuto un prezioso incontro fra i fischietti e la stampa, fortemente voluto dal presidente Alfredo Trentalange, che con la sua governance sta dando una svolta sotto l’aspetto comunicativo e non solo. Il numero uno dell’Aia tiene a precisare che, se davvero nel campionato 2022/23 ci sarà l’esordio di un arbitro donna, «sarà per merito e non per privilegio». Giusto così. Anche perché Maria Sole Ferrieri Caputi, 32 anni, l’indiziata numero uno, non ha alcun bisogno di quote rosa per farsi largo fra i maschi: i suoi parametri, assicurano i vertici, sono eccellenti. E se continua così, confermano, il gran debutto è vicino, vicinissimo.
È una predestinata, Maria Sole. Nel dicembre di un anno fa è stata la prima donna a dirigere (benissimo) una squadra di serie A, il Cagliari, ma era Coppa Italia, sedicesimi di finale. «Non chiamatemi arbitra, ma arbitro — disse in un’intervista al Corriere all’indomani del debutto —. Novanta volte su cento quando mi dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità». Ha personalità e idee chiare, questa livornese laureata in Sociologia che nella vita si divide fra il calcio e l’impiego a Bergamo in un centro studi di diritto del lavoro. Oltre alle qualità tecniche, ha anche la predisposizione giusta per un ruolo che sta profondamente cambiando e per il quale oggi è fondamentale fare squadra, visto che la figura dell’arbitro come uomo solo al comando non esiste più. «Io sono soltanto la punta dell’iceberg di un movimento in crescita. Sono soddisfatta, ma ho tanto da imparare», le sue parole”.